Il Papa: riconoscere il contributo delle donne allo sviluppo della società
“Perché sia adeguatamente riconosciuto in tutto il mondo il contributo delle donne
allo sviluppo della società”: è questa l’intenzione di preghiera generale di Benedetto
XVI per il mese di marzo. Il Papa torna dunque a sottolineare con forza il contributo
del “genio femminile” alla vita della Chiesa e della società. Su questa intenzione
di preghiera, Alessandro Gisotti ha intervistato Chiara Amirante, fondatrice
del Movimento “Nuovi Orizzonti”:
R. – Penso che
sia una grande intuizione del nostro Santo Padre quella di riproporre l’attenzione
alla dignità proprio della donna, perché in questo tempo più che mai il ruolo della
donna viene – direi – non sottovaluto, ma di più… Ritrovare quel genio femminile che
già Giovanni Paolo II ci aveva ricordato, ribaltare il genio femminile della donna,
riscoprire la sua profondità: oggi siamo passati – mi sembra – dalla complementarietà
alla competizione fra uomo e donna. Importante è riscoprire quanto l’uomo, con le
sue caratteristiche, possa essere un dono d’amore per la donna e viceversa. Se c’è
qualcosa di cui il mondo - penso - abbia un bisogno veramente incredibile è proprio
l’amore!
D. – Quale contributo specifico può dare la donna cristiana alla società
dei nostri tempi?
R. – Ciò che caratterizza la donna è proprio questa capacità
particolare, questa attenzione verso gli ultimi, questa propensione verso la solidarietà,
questa particolare capacità di accoglienza. Invece la situazione attuale della donna
è veramente drammatica, senza parlare poi di tutto quello che è il mercato del sesso,
della pornografia: se pensa soltanto ad alcuni dati statistici che ci riferiscono
che sono 320 milioni di ragazzi e ragazze abusati dalla sessualità. Dati, questi,
che non possono lasciarci indifferenti e che ci ricordano l’importanza di ridare alla
donna il suo giusto posto, di ritrovare la sua dignità e non ridurla, ormai troppo
spesso, a oggetto di piacere e di desiderio.
D. – L’amore è un mistero, ce
lo ricorda anche nel suo ultimo libro: la donna quasi naturalmente è portata a vivere
questo mistero d’amore…
R. – La donna in questo ci aiuta un pochino a ricordare
la centralità dell’amore nella vita della famiglia, nella vita della società e nella
vita della Chiesa. Abbiamo un modello per eccellenza che è Maria, che non solo si
è lasciata raggiungere da questo mistero d’amore di un Dio che ci ha amato pazzamente
e che ci ama pazzamente, ma lo ha vissuto anche perfettamente. (mg)