Criminali stradali: familiari vittime chiedono un decreto legge
"Il presupposto
per l'imputazione del reato di omicidio stradale deve sussistere ogni volta che c'è
un incidente mortale che si può ricondurre a una condotta di guida deliberatamente
azzardata, con una consapevolezza della pericolosità". E' la convinzione dell'avv.
Gianmarco Cesari dell'Associazione familiari vittime della strada (Afvs),
la Onlus che si batte per l'inserimento nel Codice penale, tramite decreto legge,
del reato di omicidio stradale e critica l'ipotesi del Governo di intervenire
tramite una legge delega a una nuova modifica del Codice della strada. "Il nostro
obiettivo - spiega Cesari - è aumentare la pena non soltanto per chi commette un omicidio
ponendosi alla guida ubriaco o drogato, ma anche per chi uccide sulla strada per una
condotta di guida deliberatamente azzardata, rendendosi responsabile di veri e propri
atti efferati di criminalità stradale". "Solo così potremo impedire che in questi
casi si applichino le fattispecie di omicidio colposo o volontario e si possa invece
garantire la certezza della pena. Tutto ciò con lo scopo di riconciliare il reo con
lo Stato e la collettività. Solo una pena certa ed espiata può permettere una riconciliazione
tra il colpevole e le sue vittime". (a cura di Fabio Colagrande)