Usa: primarie in Michigan e Arizona, ancora sfida Romney-Santorum
Negli Stati Uniti, nuova tappa delle primarie repubblicane: oggi si vota in Michigan
e Arizona. Ancora una volta si profila una sfida tra l’ex senatore della Pennsylvania,
Rick Santorum, e l’ex governatore del Massachusetts, Mitt Romney. Quest’ultimo, pochi
giorni fa, ha ottenuto l’appoggio della governatrice dell’Arizona, Jan Brewer. Intanto,
gli ultimi sondaggi registrano una risalita di Obama nell’indice di popolarità. Sull’importanza
di queste primarie in Michigan e Arizona, Alessandro Gisotti ha intervistato
Paolo Mastrolilli, inviato negli Usa del quotidiano “La Stampa”:
R. – Gli ultimi
sondaggi danno Romney in ripresa. Per lui è fondamentale vincere queste due primarie,
quella dell’Arizona ma soprattutto quella del Michigan: il Michigan è lo Stato in
cui è nato e cresciuto e dove suo padre è stato governatore e un governatore molto
popolare. Perdere in questi due Stati significherebbe dare nuovamente dei segnali
di debolezza, che riaccenderebbero le discussioni sul fatto che non è un candidato
in grado di vincere successivamente alla Casa Bianca, a novembre, e quindi riportare
l’attenzione sulla necessità di trovare magari un terzo candidato. Questa è un’ipotesi
che, naturalmente, Romney deve scongiurare.
D. – I sondaggi dicono che l’economia
è il tema dominante di queste presidenziali. Eppure, nelle ultime due settimane, il
confronto – soprattutto tra Romney e Santorum – si è incentrato sui valori: aborto
e famiglia. Perché?
R. – Queste questioni sono fondamentali per gli americani.
Naturalmente, l’economia, per la crisi avvenuta negli ultimi anni, ha preso il sopravvento
nell’attenzione di tutti con le cifre relative alla disoccupazione così drammaticamente
elevate. La questione morale e dei valori è però al centro della vita degli americani,
ed è anche al centro della divisione esistente dal punto di vista politico tra democratici
e repubblicani. Il fatto che tale questione abbia assunto una così grande importanza
durante le primarie repubblicane non deve sorprendere perché, in realtà, alle primarie
va a votare la base del partito: una base che è molto interessata alle questioni religiose
e morali. Su questo, dunque, si sta giocando la gara fra Romney, Santorum e Gingrich
per la conquista del voto conservatore, che è alla base del partito repubblicano.
Probabilmente, il modo in cui si discute di questi temi cambierà quando si passerà
dalla stagione delle primarie alla stagione delle elezioni nazionali, dove bisognerà
attirare l’attenzione di un pubblico più moderato. Queste, comunque, rimangono questioni
fondamentali, soprattutto per gli elettori ed i candidati repubblicani.
D.
– Il “Washington Post” ha scritto che per Obama sarebbe un sogno vedere Santorum ottenere
la nomination repubblicana...
R. – Questo viene detto perché le posizioni di
Santorum, soprattutto sui temi sociali e religiosi – ha anche detto di non essere
favorevole all’assoluta separazione fra Stato e Chiesa – sono posizioni che lo portano
naturalmente ad attirare i voti di un elettorato conservatore che è alla base del
partito repubblicano. Tuttavia, potrebbero metterlo in difficoltà, a livello nazionale,
quando i candidati dovranno cercare di conquistare gli elettori di centro per poter
vincere le elezioni. Non è chiaramente detto che questo sia matematicamente vero nel
momento in cui si andrà a votare il prossimo novembre, però gli analisti fanno questa
riflessione: ritengono che Santorum, su certe questioni, si sia spostato un po’ troppo
verso l’ala conservatrice del partito per poter poi riuscire a convincere gli elettori
di centro a votarlo a novembre. (vv)