Usa. Il cardinale Dolan: libertà religiosa al bivio
La decisione del Department of Health and Human Services (HHS) sul tema della contraccezione
e dell’assistenza alle pratiche abortive “viola i limiti costituzionali del nostro
Governo e i diritti fondamentali su cui il nostro Paese è stato fondato”: lo ha ribadito
il neo cardinale Timothy Michael Dolan, presidente della Conferenza episcopale degli
Stati Uniti (Usccb), in un messaggio indirizzato ai confratelli in merito al discusso
adeguamento dei piani di assistenza sanitaria coperti dalle assicurazioni private.
La lettera, scritta insieme a mons. William Edward Lori, presidente del Comitato per
la libertà religiosa della Usccb, aggiorna i vescovi sugli ultimi sviluppi della controversia
e sulle obiezioni contro la decisione presa dal Dipartimento federale che vuole rendere
obbligatorie l’assistenza alle pratiche abortive e la prescrizione di anticoncezionali
anche in strutture ospedaliere amministrate da organizzazioni religiose. Nel messaggio,
ripreso dalla Cns e dall’Osservatore Romano, l’arcivescovo di New York puntualizza
che l’attuale disaccordo con l’Amministrazione americana “non riguarda solo la contraccezione,
i farmaci abortivi o gli interventi di sterilizzazione” e “non è una questione di
essere Repubblicani o Democratici, conservatori o liberali”. Esso riguarda piuttosto
il rispetto dovuto ai credenti: “È innanzitutto una questione di libertà religiosa
che concerne tutti noi”. La lettera conferma che, nonostante parziale revisione delle
linee guida annunciate il 10 febbraio dall’Amministrazione Obama, il regolamento
del Hhs rimane nella sostanza immutato e che le esenzioni in esso previste sono estremamente
limitate. Resta quindi l’auspicio dell’episcopato americano che il Congresso possa
approvare in tempi brevi il “Respect for Rights of Conscience Act”, il progetto di
legge sul rispetto dei diritti di coscienza attualmente in discussione alla Camera
dei Rappresentanti. Se passerà, infatti, renderà necessaria la modifica della riforma
del sistema sanitario in base alla quale è stato poi elaborato il regolamento che
vorrebbe obbligare le strutture assistenziali gestite da organizzazioni religiose
a praticare interventi abortivi e a fornire prodotti contraccettivi. (A cura di
Lisa Zengarini)