Senegal: soddisfazione della Chiesa per la calma post-elettorale
Il primo turno delle presidenziali in Senegal non ha provocato le temute agitazioni
e questo esito ha suscitato la soddisfazione della Chiesa locale. “Ci si aspettavano
tensioni, se non violenze, ma invece le elezioni si sono svolte in un clima alquanto
sereno e nella calma”, riferiscono all’agenzia Fides fonti della Chiesa sentite dalla
capitale Dakar. Contestazioni e disordini si erano verificate nell'ultimo mese di
campagna elettorale contro la ricandidatura del presidente uscente, Abdoulaye Wade,
Alle urne si sono recati oltre cinque milioni di elettori, chiamati a scegliere fra
14 candidati. “Anche se il conteggio dei voti non si è concluso, dai risultati parziali
finora pubblicati si profila un secondo turno tra Wade e Macky Sall”, affermano ancora
le fonti raccolte dalla Fides. “La differenza di voti tra i due candidati che hanno
ottenuto il maggior numero di voti sembra minima” e ciò, sempre secondo le fonti,
“favorisce Macky Sall, perché gli altri candidati dell’opposizione faranno confluire
i voti su di lui”. Mentre, dunque, nel partito del presidente uscente si comincia
a temere la soluzione al secondo turno di voto, alla radio “alcuni esponenti del partito
di Wade” hanno affermato “esplicitamente di non volere il ballottaggio. Qualcuno teme
dei brogli, visto che il conteggio delle schede non è ancora concluso. Finora però
– aggiungono – non vi sono state contestazioni e la possibilità di brogli appare difficile,
vista la forte presenza di osservatori elettorali, un terzo dei quali organizzati
sotto l’egida della Commissione episcopale Giustizia e Pace”. “D'altronde – si conclude
– tra i giovani si avverte l’esigenza di imprimere una svolta al Paese, eleggendo
un nuovo presidente”. (A.D.C.)