2012-02-27 13:30:47

Santuario di San Gabriele dell’Addolorata: celebrazioni per il 150.mo della morte


Il Santo dei giovani, il Santo della gioia cristiana. Così viene chiamato San Gabriele dell’Addolarata, al secolo Francesco Possenti. In questi giorni sono iniziate le celebrazioni per il 150.mo anniversario della sua morte, che si tengono ad Isola del Gran Sasso, dove sorge il Santuario. Un Santuario, quello di San Gabriele, visitato ogni anno da migliaia di giovani. Quale è il suo messaggio? Debora Donnini lo ha chiesto a padre Vincenzo Fabri, passionista, addetto stampa del Santuario:RealAudioMP3

R. – In fondo lui è stato un giovane come oggi ce ne sono tanti. Un giovane che è vissuto fino a 18 anni nell’alta società di Spoleto di metà Ottocento, che aveva le stesse problematiche che hanno i giovani di oggi: desiderio di cose alte, paura di buttarsi. Ha cercato di realizzare tutto questo dandosi alla bella vita: amava la danza, amava anche lo studio, amava le belle compagnie, amava il teatro … Tutto questo però, pur essendo bello, non gli riempiva il cuore. A 18 anni capisce che solo Dio poteva riempirlo: lascia tutto ed entra in uno sperduto convento e in pochi anni – in cinque anni e mezzo – realizza il cammino della santità.

D. – In che senso realizza il cammino della santità? Accettando, per esempio, la sua malattia? Lui morirà di tubercolosi …

R. – Sì. Accettando la sua malattia ma soprattutto dandosi totalmente al Signore in una vita molto semplice, lineare ma profonda perché vissuta con grande intensità, con grande impegno nelle cose ordinarie della vita. In fondo è chiamato anche il Santo della quotidianità e dell’ordinarietà. Uno che ha lavorato con il cuore, diceva il suo direttore spirituale. Ha messo tutto se stesso in ogni cosa che faceva.

D. – Voi che cosa proponete ai giovani che vengono al Santuario?

R. – Ai giovani proponiamo vari cammini di impegno nella vita cristiana, soprattutto nella vita parrocchiale e poi anche, per chi vuole, nella vita religiosa. Il messaggio di San Gabriele è il messaggio di un giovane che ci ha provato, ce l’ha fatta perché ha capito quali erano le cose fondamentali della vita.

D. - San Gabriele è chiamato – appunto – il Santo della gioia cristiana. Ma che cos’è la gioia cristiana?

R. – La gioia che per lui non era riposta nelle cose ma in Qualcuno, nel Signore, e poi in Maria Addolorata. Lui, appena entrato in convento, scriveva al padre: la mia vita è una gioia continua. Non cambierei un quarto d’ora di questa vita con tutto quello che avevo nel mondo. Eppure di cose ne aveva ma ha scoperto Chi è che, solo, può riempire davvero il cuore.

D. – Al Santuario avvengono conversioni...

R. – Il Santuario è un luogo privilegiato per le conversioni, perché è uno dei Santuari in cui, forse, si confessa di più in Italia. La domenica siamo in 25-30 a disposizione solo per le confessioni; sono tanti coloro che si accostano al Santo, desiderosi forse anche di qualche miracolo, di qualche grazia ma soprattutto di ritornare a Dio, di fare sul serio questo cammino di conversione che, in fondo, è lo stesso cammino che ha saputo fare San Gabriele.

D. – Quali sono i momenti forti di queste celebrazioni per il 150.mo anniversario della sua morte?

R. – I momenti forti, a parte l’apertura, sarà quello della "festa dei 100 giorni agli esami di maturità", quando almeno 10 mila giovani studenti arriveranno il 12 marzo, per fare una giornata di ritiro spirituale e prepararsi, così, agli esami di maturità. E poi altre celebrazioni nel corso dell’anno, sempre con varie presenze giovanili, come la tendopoli di fine agosto; e ancora, grandi celebrazioni per gruppi, confraternite, Unitalsi, che ogni anno realizziamo qui al Santuario e che quest’anno e nell’anno prossimo saranno ancora intensificate. Il tutto si concluderà nel 2013, il 22 settembre, con l’inaugurazione del nuovo Santuario. (gf)







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