Monti: niente Imu per le scuole no profit. La Fidae: serve formulazione più chiara
La Commissione Industria del Senato ha approvato all'unanimità la norma sull'Imu per
gli enti no profit. Il premier Mario Monti ha detto che "per le scuole è necessario
precisare. Sono esenti dall'Imu quelle che svolgono attività secondo modalità non
commerciali“. Alessandro Guarasci ha sentito padre Francesco Macrì, presidente della
Fidae
R. – Questa
precisazione basta se viene precisato meglio cosa si intende per “attività no-profit”,
perché noi delle scuole paritarie cattoliche ricadiamo sotto un tipologia un po’ complessa.
Per certi aspetti siamo gestiti da enti no-profit, ma per altri aspetti, invece, risultiamo
attività commerciali. Vista quest’apparente contraddizione, il testo proposto da Monti
dovrebbe chiarire benissimo questa questione, cioè che le scuole paritarie no-profit
siano veramente sollevate dall’Imu.
D. – Secondo lei, dunque, servono ulteriori
chiarimenti?
R. – Serve una formulazione chiara, che scavalchi interpretazioni
che forse, in qualche misura, andrebbero poi a ledere l’intenzione del governo.
D.
– Le sembra che questa questione sia stata affrontata in modo non ideologico, andando
alla sostanza?
R. – Tutta la questione dell’Ici è stata affrontata con presupposti
marcatamente ideologici, soprattutto se riferiti al mondo della scuola paritaria.
La scuola paritaria, anche in base alla legge 62, svolge un servizio pubblico. Se
la scuola paritaria dovesse addossarsi il pagamento dell’Ici, sarebbe condannata alla
chiusura. In più, verrebbe meno il diritto della libertà di scelta educativa della
famiglia. (vv)