Australia: Campagna quaresimale “40 giorni per la vita” contro l’aborto
Una grande Campagna di sensibilizzazione internazionale per invocare la fine delle
pratiche abortive è stata lanciata in Australia dal movimento “40 giorni per la vita”.
L’iniziativa – riferisce L’Osservatore Romano - è nata nel 2004 in Texas e ora è attiva
in oltre trecento città del mondo. Da martedì 21, vigilia del mercoledì delle Ceneri,
e per tutto il periodo quaresimale, molte centinaia di abitanti di Hobart, Sydney,
Melbourne, Brisbane, Tweed Heads, Adelaide e Perth si sono dati appuntamento per pregare
per la vita nascente e per suscitare la consapevolezza negli altri del numero sempre
più elevato di aborti praticati ogni anno in Australia e in molti altri Paesi del
mondo. Purtroppo, la tragica realtà dell’aborto - ha dichiarato mons. Julian Charles
Porteous, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Sydney e promotore della Campagna
- continua ogni giorno, provocando la prematura fine di decine di migliaia di vite
innocenti a cui viene negato il diritto di nascere e causando indicibili sofferenze
e dolore. In preparazione della Veglia per la vita nascente, il vescovo Porteous ha
presieduto, martedì sera, una celebrazione eucaristica nella chiesa di San Pietro
a Surry Hills, prima di guidare una processione lungo le strade di Sydney alla quale
hanno preso parte oltre 400 persone tra sacerdoti, religiosi e laici. Il corteo silenzioso
è terminato davanti alla Preterm Abortion Clinic in Devonshire Street. Come già avvenuto
negli anni passati, i partecipanti alla Veglia si riuniranno durante tutto il periodo
quaresimale, 24 ore su 24, davanti alla Preterm Clinic per pregare per le future madri
e per i loro bambini non ancora nati e per dissuadere tutte quelle donne che hanno
deciso di interrompere la gravidanza. Inoltre, i consulenti del Family Life International,
l’associazione che promuove l’evento in Australia, saranno a disposizione per rispondere
alle domande dei passanti e offrire sostegno e conforto a coloro che chiedono aiuto.
I promotori della Campagna sottolineano “che durante la gravidanza, una donna può
non sapere cosa fare e considera l’aborto come l’unica soluzione possibile; quando,
invece, riceve l’assistenza necessaria per continuare la gravidanza, il panico e le
paure scompaiono”. “Nessuna delle donne che ha cambiato idea - spiega il direttore
del Family Life International - ha mai rimpianto la decisione di avere il bambino.
Queste nuove madri sono sempre sopraffatte dalla gioia quando il piccolo arriva e
scoprono anche che i loro peggiori timori non si realizzeranno mai rendendosi conto
di poter tranquillamente gestire la nuova situazione”. Lo scorso anno, durante la
Veglia quaresimale, cinque donne in procinto di abortire, dopo aver parlato con i
promotori della Campagna, hanno cambiato idea e adesso vivono serenamente la loro
maternità. Negli ultimi cinque anni più di 400mila persone si sono incontrate per
pregare e digiunare sul tema della vita e più di 13mila congregazioni e movimenti
ecclesiali sono stati coinvolti nella campagna pro life. (L.Z.)