Siria: urne aperte per il referendum sulla nuova Costituzione
La Siria al voto per il referendum costituzionale che, secondo il governo, dovrebbe
introdurre nel Paese il pluralismo politico. Intanto prosegue la repressione delle
forze di sicurezza di Damasco contro gli oppositori: 25 le vittime odierne, dopo le
100 di ieri. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha ripreso i negoziati per
evacuare da Homs i feriti, compresi due giornalisti occidentali. Il servizio di Cecilia
Seppia:
Sotto i continui
colpi di cannone delle forze governative si sta svolgendo in Siria il referendum per
la nuova Costituzione voluta dal presidente Bashar al Assad per introdurre il cosiddetto
pluralismo politico. Quindici milioni i cittadini chiamati alle urne in oltre 14 mila
seggi, ma l’opposizione ha da subito annunciato il boicottaggio del voto poiché esso
- ha detto - “non è libero ed è macchiato di sangue”. Infatti la repressione continua
senza sosta: dopo il massacro di ieri con 94 morti e 68 feriti, secondo le stime dell’Osservatorio
siriano per i diritti dell’uomo, sono 25 le vittime di oggi uccise per lo più ad Homs,
bombardata ancora dall’artiglieria del regime. Tra i cadaveri anche quello dell’imam
di una moschea e 4 soldati lealisti morti invece in una battaglia ad Hama. Intanto,
dopo lo stop di ieri, il Comitato internazionale della Croce Rossa ha ripreso i negoziati
con il governo per evacuare i feriti dal quartiere di Bab Amro di Homs, compresi
due giornalisti occidentali colpiti nei giorni scorsi.