Convegno di “Famiglia domani”: biotecnologie al servizio dell’uomo
Capire come mettere le nuove biotecnologie al servizio dell’uomo, nel rispetto della
sua dignità, evitando manipolazione al limite dei confini etici. Questo il filo conduttore
del convegno organizzato dall’associazione “Famiglia domani”, che si è svolto a Roma
sul tema “Ai confini dell’umano. La persona umana nell’epoca della rivoluzione biotecnologica”.
L’incontro ha visto confrontarsi relatori internazionali provenienti dal mondo della
cultura e della medicina. Il servizio di Marina Tomarro:
Rispettare e
tutelare la vita nascente, dare una mano a quella che invece volge al termine nella
sopportazione della sofferenza, utilizzando le biotecnologie per portare un aiuto
concreto ma senza l’utilizzo di tecniche che vadano a ledere la dignità della persona.
Questi gli obiettivi del convegno “Ai confini dell’umano. La persona umana nell’epoca
della rivoluzione biotecnologica”. Virginia Coda Nunziante tra gli organizzatori
dell’incontro:
“Il tema, a nostro avviso, è particolarmente importante e davvero
attuale oggi, perché effettivamente il progresso biotecnologico va avanti molto rapidamente.
La scienza sta evolvendo, gli uomini di scienza fanno nuove scoperte in tutti i campi
e questo è molto, molto importante. C’è, però, un principio che va sempre rispettato:
i valori non negoziabili del rispetto della vita umana. Oggigiorno si parla principalmente
del tema della vita nascente, che per noi è fondamentale, per quella difesa dell’embrione
fin dal primissimo concepimento; l’altro tema particolarmente importante è il tema
della fine vita: il rispetto della vita umana negli ultimi momenti. Sono tematiche
molto attuali, per cui bisogna studiarle, approfondirle e dare una risposta precisa”.
E
al convegno era presente anche il cardinale Leo Raymond Burke. Ascoltiamo il
suo commento:
“Quello che dobbiamo combattere oggi è la perdita del senso di
Dio, come Creatore del mondo. Abbiamo perso questo senso e ci siamo invece convinti
che possiamo fare sempre qualcosa per rimediare, senza rispetto per l’essere umano.
Facciamo delle cose veramente distruttive. Infatti, la persona che soffre manifesta
con più splendore la dignità umana. Questo per il mondo è difficile da capire, ma
siamo fatti per perdonarci in amore come Cristo ci insegna e come Lui manifesta con
la sua vita. E così dobbiamo capire l’essere umano che soffre”. (ap)