La Camera licenzia il Milleproroghe. Napolitano bacchetta: “basta con gli emendamenti
fuori tema”
Nel giorno del “si” di Montecitorio al cosiddetto “Milleproroghe” il presidente della
Repubblica Napolitano bacchetta il Parlamento e ribadisce: “basta con gli emendamenti
fuori tema”. Al centro della politica italiana anche il decreto liberalizzazioni e
la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro, il premier Monti conferma la disponibilità
al dialogo ma anche la determinazione a chiudere in breve tempo. Massimiliano Menichetti
“Basta
alla pratica di emendamenti eterogenei ai decreti legge” è il monito del presidente
Napolitano messo nero su bianco in una lettera indirizzata ai presidenti di Camera
e Senato e al premier. Una pratica che va abbandonata a vantaggio di "criteri di stretta
attinenza" come stabilito dalla Corte Costituzionale ha detto il Capo dello Stato,
intervenuto nel giorno in cui l’Aula di Montecitorio ha dato il via libera definitivo
al cosiddetto Milleproroghe, il decreto legge blindato dalla fiducia ottenuta dall’esecutivo
e che ora attende la firma proprio di Napolitano, per la promulgazione. Giornata intensa
ieri anche quella del premier che ha incontrato l’omologo spagnolo Rajoy, Monti si
è detto "impressionato per le riforme in Spagna per banche e lavoro" da qui l’idea
di un tavolo tecnico tra i due Paesi; poi l’incontro con il presidente del Parlamento
Ue, Schulz, ribadito che la crisi è "in via di superamento". Sul fronte interno Monti
è tornato sulle liberalizzazioni parlando di "potenziale di crescita". Il premier
ha mostrato apertura al confronto con le parti sociali, ma contingentando tempi e
confronti perché "il nostro dovere - ha detto - è l'interesse generale". Poi la precisazione
che per il "Pareggio di bilan cio nel 2013 non è prevista alcuna manovra