Afghanistan: vittime nelle proteste contro i roghi del Corano
Altissima la tensione in Afghanistan dove non si arrestano le manifestazioni contro
i roghi del Corano avvenuti nella base americana di Bagram. Sono degenerate in violenze
le proteste convocate oggi, per il quarto giorno di fila, in diverse città del Paese
asiatico. L’episodio più grave è avvenuto ad Herat davanti al consolato americano,
per alcune fonti le vittime sarebbero 4 tra di loro anche un poliziotto, per altre
soltanto 2. A Kabul il bilancio è di un ferito, la polizia è intervenuta aprendo il
fuoco per disperdere centinaia di dimostranti in marcia, dopo la preghiera del venerdì,
verso il palazzo presidenziale. Poco prima la folla aveva iniziato a lanciare pietre,
gridando slogan contro gli Stati Uniti. Almeno 700 afghani hanno manifestato anche
a Jalalabad, nell'est dell'Afghanistan; proteste sono avvenute pure nella provincia
sudorientale di Ghazni. Oggi il generale John Allen, comandante della Nato, ha invitato
alla moderazione fino a quando l’inchiesta sui roghi del Corano non sarà conclusa.
La tensione rischia di degenerare ancora, fino a ieri le vittime erano 16 in tre giorni
di proteste. (a cura di Benedetta Capelli)