Timor est: appello della Chiesa per elezioni presidenziali pacifiche
Elezioni pacifiche, senza violenza: è quanto chiede ai fedeli la Chiesa di Dili, a
Timor Est, in vista tornata elettorale per le presidenziali che si terrà il 17 marzo.
Tredici i candidati in lizza, tra cui due donne ed il presidente uscente, il premio
Nobel Ramos Horta, in corsa per il secondo mandato. La campagna elettorale prenderà
il via il 29 febbraio e si concluderà il 14 marzo. Per diffondere il messaggio di
pace, il vescovo di Dili, mons. Alberto Ricardo da Silva, ha organizzato due giorni
fa una processione di 5 km dalla Chiesa di Nostra Signora Ausiliatrice di Komoro alla
sede episcopale di Lecidere. All’evento hanno partecipato 5mila persone, inclusi sacerdoti,
suore, seminaristi, laici e autorità politiche. “La popolazione di Timor Est deve
partecipare alle elezioni presidenziali con un cuore pacifico e con un sentimento
di unità – ha detto mons. da Silva – Tutto ciò deve essere fatto a favore dello sviluppo
del Paese”. Auspicando poi che non si verifichino violenze e scontri, il presule ha
aggiunto: “La Chiesa prende parte alla promozione della pace nella nazione. Per questo,
dobbiamo continuare a chiedere a Dio e alla Vergine Maria forza e protezione”. Di
qui, l’invito affinché i fedeli coltivino la pace nei loro cuori e nelle loro famiglie,
seguendo gli insegnamenti di Gesù, poiché “così facendo, il Paese vivrà in armonia”.
La processione di martedì scorso non è l’unica iniziativa che la diocesi di Dili ha
messo in campo per chiedere elezioni pacifiche: ieri sono iniziati anche i 111 giorni
di preghiera promossi dalle comunità ecclesiali di base e che proseguiranno fino al
12 giugno. L’iniziativa ha incontrato l’apprezzamento delle autorità civili, le quali
hanno auspicato che tutti i politici ascoltino realmente l’appello della Chiesa alla
pace. (A cura di Isabella Piro)