Argentina. I vescovi deplorano la repressione delle proteste pacifiche e chiedono
garanzie circa l’attività mineraria
I vescovi della zona argentina di Patagonia-Comahue hanno criticato l'attività estrattiva
in corso e hanno chiesto il rispetto del diritto internazionale e nazionale per questa
attività, oltre a "deplorare" la repressione che si è verificata nella zona "La Alumbrera"
Catamarca. “Deploriamo ciò che sta accadendo in diverse regioni del paese, dove si
reprime la protesta pacifica e si divide la società, mentre l'attività mineraria rimane
impunita o viene messa in discussione in modo superficiale" si legge nel comunicato
dei vescovi. Il dibattito sulla “megaminería” è diventato un problema dall'inizio
di gennaio, quando sono iniziati i blocchi stradali e le manifestazioni nel nord-ovest
del paese contro lo sfruttamento dei giacimenti minerari nella zona Famatina (La Rioja),
Bajo La Alumbrera e Agua Rica (Catamarca). I più coinvolti sono stati i residenti
di Tinogasta, che avevano fermato i camion che trasportavano rifornimenti per La Alumbrera:
ciò ha scatenato una vera repressione delle forze dell'ordine che ha lasciato otto
feriti da proiettili di gomma, secondo la stampa locale. In occasione del VIII Incontro
delle diverse Commissioni di Pastorale della Regione della Patagonia-Comahue, il cui
tema centrale è stato la Chiesa e la cura per la natura, tutti i partecipanti hanno
firmato la richiesta di un dialogo con le autorità. “Vogliamo condividere la nostra
posizione in merito all'impatto ambientale delle miniere, che suscita gravi preoccupazioni
in gran parte del popolo argentino” dice la lettera inviata all’Agenzia Fides. La
Chiesa propone un dialogo aperto e dei limiti sulle questioni controverse, oltre all'impegno
per garantire che le città e le aree vicine ai progetti minerari possano mantenere:
il proprio stile di vita, il loro lavoro, il loro sistema produttivo, le loro acque,
le loro colline, la loro foresta. Inoltre si chiede di esprimere la volontà politica
di un efficace controllo sociale su questi accordi e il rispetto della legge argentina
e della legge internazionale, che protegge i diritti e i territori dei popoli indigeni.
Questo documento è firmato dalle diverse Commissioni di pastorale diocesana e dai
vescovi delle Diocesi di Alto Valle di Rio Negro, Comodoro Rivadavia, Neuquén, Rio
Gallegos, San Carlos de Bariloche e Viedma, e della Prelatura di Esquel.
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 54