Tensione sempre alta tra Italia e India. Il card. Alencherry smentisce la mediazione
Sono ore di tensione sulla sorte dei due militari italiani, accusati in India di aver
ucciso due pescatori locali scambiati per pirati. I due paesi si sono accordati sul
fatto che l’incidente sia avvenuto in acque internazionali, ma l’India avverte: “Proseguiremo
sulla base delle nostre leggi”. Secondo il ministro degli esteri italiano Terzi “la
giurisdizione è italiana”. Terzi ha anche auspicato che le relazioni diplomatiche
non vengano intaccate da questa dolorosa vicenda. Intanto oggi il cardinale George
Alencherry, arcivescovo maggiore della Chiesa siro-malabarese, con base in Kerala,
ha smentito di voler assumere un ruolo di mediatore. Maurizio Salvi:
Non
accenna ad attenuarsi la tensione fra Italia ed India per l’episodio di una settimana
fa in cui al largo delle coste del Kerala sono rimasti uccisi due pescatori, in un
incidente in cui e’ rimasta implicata una nave italiana, la ‘Enrica Lexie’. Due fucilieri
della Marina italiana sono nelle mani della polizia locale e rischiano la prigione
ed un processo se qualcosa non interverrà a chiarire la situazione. Il contenzioso
riguarda sostanzialmente il diritto che entrambi i paesi rivendicano di guidare le
indagini sull’incidente, avvenuto comunque in acque internazionali. L’arrivo oggi
a New Delhi del sottosegretario agli Esteri italiano, Staffan de Mistura, ha avuto
un effetto in parte distensivo, per le condoglianze da lui presentate alle famiglie
dei due pescatori che, ha riferito un sacerdote cattolico locale, padre Rajesh Martin,
erano due bravi padri di famiglia. Domani i marò, che sono agli arresti, compariranno
davanti ad un giudice il quale deciderà della loro sorte, mentre l’Alta Corte di Cochin
esaminerà un ricorso della difesa affinchè si interrompa l’azione giudiziaria.
Da
New Delhi, Maurizio Salvi per la Radio Vaticana