Iran: si teme esecuzione per il pastore cristiano Nadarkhani, condannato a morte per
apostasia
Come riferisce all'agenzia Fides l’Ong “Christian Solidarity Worldwide” (Csw), l'avvocato
del Pastore sta cercando conferme alla notizia di una imminente esecuzione del Pastore.
Vi sono fondati timori, nota l’Ong, che la condanna a morte possa essere effettuata
in qualsiasi momento, senza preavviso, e che le autorità si limitino a darne notizia
solo dopo averla effettuata, pratica che non è rara in Iran. Il Pastore cristiano
Yousef Nadarkhani ha subito una condanna a morte per apostasia (è un ex musulmano),
ed è stato in attesa di una decisione definitiva sul verdetto per diversi mesi. In
almeno quattro occasioni gli è stata offerta la libertà in cambio della rinuncia alla
sua fede cristiana, ma ha sempre rifiutato. Csw informa che anche Farshid Malayeri
Fathi, un leader della Chiesa evangelica tenuto in carcere dal dicembre 2010, è stato
processato il 5 febbraio scorso da un tribunale nella prigione di Evin. Fathi, padre
di due figli, è stato arrestato dalle autorità il 26 dicembre 2010 durante il raid
che ha colpito un gran numero di cittadini cristiani, molti dei quali furono poi rilasciati
dopo il pagamento di cauzioni esorbitanti. L’uomo è stato tenuto in isolamento per
gran parte della sua incarcerazione, e interrogato da agenti che lavorano per il Ministero
dei servizi segreti sulle sue attività religiose e i contatti all'estero. Csw afferma:
“Siamo profondamente preoccupati per la possibilità, molto reale, che la condanna
a morte del Pastore Nadarkhani possa essere effettuata in qualsiasi momento, nonostante
l’assenza di qualsiasi base giuridica. Sollecitiamo la comunità internazionale ad
esercitare pressioni sul governo iraniano per il suo rilascio, per il rispetto dei
diritti civili e politici e la libertà di religione”. (R.P.)