2012-02-22 14:02:21

Il patriarca Twal: in Quaresima preghiera e digiuno per la pace in Terra Santa


“Penitenza per il Regno e la Pace”. Questo il titolo della Lettera per la Quaresima 2012 diffusa dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal. Il presule in questo documento rimette in evidenza la drammatica situazione della Terra Santa ancora in preda a violenze e conflitti, proponendo la via della preghiera, della penitenza e del digiuno per ottenere dal Signore il tanto agognato bene della pace. Giancarlo La Vella ne ha parlato con il patriarca latino, raggiunto telefonicamente a Gerusalemme:RealAudioMP3

R. – Il digiuno deve essere per tutti i cristiani, per tutti noi in Terra Santa. In questa Quaresima, dobbiamo portare la Croce e al di fuori di questa Quaresima dobbiamo avere una dimensione spirituale, più marcata che in passato. Ho chiesto a tutti i nostri fedeli di offrire questo digiuno, questo sacrificio, questa Croce per la pace che ci manca.

D. – E c’è sempre la speranza che la Croce si trasformi poi in Resurrezione: cosa ritiene si possa fare per questa tormentata regione?

R. – Non dobbiamo mai dimenticare due dimensioni: la dimensione della Croce e del sacrificio e, l’altra, la dimensione della speranza e della Resurrezione. Sappiamo che la Quaresima e il digiuno non sono fini a se stessi, perché devono terminare con la gioia della Resurrezione. Questa dimensione di speranza non deve mai mancare alle persone, alle famiglie, ai sofferenti, ai senzatetto. Questa lettera pastorale è per ribadire che non dobbiamo mai perdere la speranza e che un giorno anche noi, anche Gerusalemme, ritroverà la sua vocazione di città di pace per tutti, per tutti gli abitanti e per tutti gli uomini.

D. – Quali azioni concretamente gli uomini possono fare?

R. – Abbiamo tanto bisogno di gesti concreti. La speranza non si ferma con i muri, non si ferma con la croce: la nostra speranza va oltre! Questa speranza e questo coraggio di vivere non vengono da quello che vediamo, dalle circostanze politiche che viviamo attualmente. Grazie a Dio, la speranza viene da un’altra fonte, da Qualcuno che ci ha detto: non abbiate paura, sono con voi; prima di voi ho sofferto, prima di voi ho pianto su questa città, prima di voi ho portato la Croce. Ci appoggiamo così sulle sue parole, quando ci ha detto: non abbiate paura, sono con voi e un giorno vi darò la mia pace. (mg)







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