Campagna di Fraternità in Brasile. Il Papa: ampliare l'accesso delle persone ai servizi
sanitari
Garantire a un numero crescente di persone l’accesso ai servizi sanitari. È l’auspicio
con il quale Benedetto XVI accompagna in un Messaggio l’inizio della Campagna di Fraternità
che ogni anno, in Quaresima, viene lanciata dai vescovi in Brasile. Il Papa esorta
a farsi carico non solo dei mali fisici, ma anche di quelli spirituali di ogni persona
inferma. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Al malato, sovente,
fa soffrire più la solitudine in cui lo costringe la malattia che ciò che gli ha danneggiato
la salute. È un concetto semplice, ma carico di implicazioni cristiane e umanitarie,
quello che Benedetto XVI mette al centro del suo Messaggio per la Campagna di Fraternità
2012 della Chiesa brasiliana. “Fraternità e sanità pubblica” recita il titolo della
Campagna, alla quale il Papa dice di volersi associare facendo sue “le gioie e le
speranze, le tristezze e le angosce di ognuno”, ma anche sperando che – sia a livello
statale, sia individuale – l’iniziativa stimoli una “riflessione sulla realtà della
salute in Brasile, un maggiore spirito fraterno e comunitario nella cura dei malati”,
che porti la società “a garantire a un maggior numero di persone il diritto di accesso
alle risorse necessarie per condurre una vita sana”. Per i cristiani, in particolare,
nota Benedetto XVI, l’idea della salute travalica il concetto di “semplice benessere
del corpo”. Quando nel Vangelo Gesù guarisce il paralitico, prima di tutto gli offre
il perdono dei peccati, insegnando così – ha rimarcato il Pontefice – che è quella
la “cura perfetta” e che “la salute per eccellenza è quella dell'anima.
“Con
il suo esempio davanti agli occhi” e secondo “l’autentico spirito della Quaresima”,
ha proseguito il Papa, la Campagna di Fraternità possa dunque “ispirare nei cuori
dei credenti e delle persone di buona volontà una solidarietà ancora più profonda
nei confronti degli infermi, che tante volte soffrono più per la solitudine e l’abbandono
che per la malattia”. Bella anche la preghiera di Benedetto XVI invocata per l’intera
nazione attraverso l’intercessione di Nostra Signora di Aparecida. Oltre al “progresso
sociale e sanitario”, ha auspicato, possa il Brasile diventare “fertile nella santità,
prospero nell'economia, equo nella ripartizione delle ricchezze, gioioso nel servizio
pubblico, equanime nel potere e fraterno nel suo esercizio”.
Sugli aspetti
pastorali e sociali della Campagna di Fraternità 2012, la collega della redazione
brasiliana della nostra emittente, Christiane Murray, ha intervistato mons.
Leonardo Ulrich Steiner, vescovo ausiliare di Brasilia e segretario generale della
Conferenza episcopale brasiliana:
R. – La Chiesa
è sempre in cammino, nel tempo quaresimale, per essere toccata da Gesù crocifisso
e risorto. La Quaresima è un’opportunità bellissima per comprendere le radici della
nostra fede. In questo senso, la Chiesa brasiliana ha sempre scelto un tema per aiutare
a riflettere sulla realtà umana, sulla realtà sociale: perché la fede è sempre incarnata,
è sempre viva. La fede sostiene i cambiamenti delle strutture. Quest’anno, quindi,
la Conferenza episcopale brasiliana ha scelto come tema quello della salute, nel senso
di ciò che spetta come responsabilità alla sanità pubblica. Questo è molto importante,
perché sentiamo che la tutela sanitaria non si estende fino ai più poveri, a quella
parte di popolazione brasiliana che vive più all’interno del Paese, nei piccoli villaggi
lontani: lì, quasi non arriva di ciò di cui si deve occupare il governo. E riflettiamo
anche sulla necessità di un maggiore apporto finanziario da parte del governo, perché
le strutture adibite a fornire i servizi sanitari per tutti possano essere più efficienti.
Penso – ad esempio – alla popolazione indigena, ai tanti popoli che non hanno accesso
alla salute. Penso a coloro che sono i discendenti degli schiavi, i quilomboles:
anche a queste popolazioni manca una struttura più efficiente di assistenza sanitaria.
Per questo, nel cammino quaresimale, la Chiesa brasiliana quest’anno vuole riflettere,
pregare, meditare sulla questione della salute affinché diventi un cammino in cui
si viva il Vangelo, Gesù crocifisso e risorto.
D. – Questa Campagna ha come
apice una grande colletta, nella quale la popolazione cattolica – e anche quella non
cattolica – può esprimere questa solidarietà con gesti concreti…
R. – Questo
gesto concreto lo compiamo sempre nella Domenica delle Palme. E’ un gesto molto significativo,
perché grazie a questa colletta le diocesi potranno chiedere sostegno per quei piccoli
progetti che aiutano ad avere l’assistenza sanitaria nelle comunità. Quest’anno, siamo
in dialogo con il governo per realizzare insieme questi progetti. È un gesto molto
importante, perché mostra una condivisione: condivisione nella fede e condivisione
nella solidarietà, poiché amore vuol dire condivisione. E così, con la colletta, avremo
anche la possibilità di esprimere quello che Dio ha condiviso con noi: la sua vita,
il suo amore. (gf)