Messico: rivolta carceraria a Monterrey, decine di vittime
Sono almeno 44 i morti e un numero ancora imprecisato i feriti provocati da una sommossa
scoppiata alle 02:00, ora locale, di ieri nel Centro di riabilitazione sociale (Cereso)
di Apocada, alla periferia di Monterrey, nello Stato settentrionale di Nuevo León:
secondo le prime ricostruzioni, ancora frammentarie, diffuse dal portavoce del ministero
della Sicurezza locale, Jorge Domene, la rivolta è iniziata nell’ambulatorio C dell’istituto
di pena, dove un gruppo di reclusi ha preso in ostaggio uno dei custodi prima di scontrarsi
con altri detenuti in un padiglione vicino. Non è chiara l’origine delle violenze:
Domene ha riferito che nel penitenziario erano rinchiusi criminali appartenenti a
due delle più temute bande del narcotraffico del paese, gli ‘Zetas’ e il Cartello
del Golfo, ma i morti devono ancora essere identificati. Decine di familiari delle
vittime - riporta l'agenzia Misna - si sono radunati all’esterno del presidio in attesa
di notizie. Le rivolte nei penitenziari sono frequenti in Messico, spesso dovute a
tentativi di evasione, anche in collusione con le autorità carcerarie, come accaduto
l’estate scorsa a Ciudad Juárez, nello Stato settentrionale di Chihuahua. Appena a
gennaio, 31 detenuti erano morti per un’altra sommossa, nella città costiera di Altamira,
nello Stato nord-orientale di Tamaulipas, al confine col Texas. (R.P.)