Intervista al neo cardinale romeno, Sua Beatitudine Lucian Mureşan, arcivescovo maggiore
della Chiesa Greco-Cattolica della Romania
RV 18 feb 2012. Tra i nuovi cardinali creati oggi da Benedetto XVI
c'è anche l'arcivescovo maggiore della Chiesa Greco-Cattolica della Romania, Sua Beatitudine
Lucian Mureşan.
Nato nel 1931 in una famiglia di 12 figli, ha dovuto studiare
teologia in segreto ed è stato ordinato sacerdote in clandestinità nel 1964, sotto
il regime comunista. Consacrato vescovo nel 1990, Benedetto XVI l'ha elevato, nel
2005, alla dignità di arcivescovo maggiore della Chiesa Greco-Cattolica della Romania.
I colleghi della Redazione Romena gli hanno chiesto con quali sentimenti
abbia accolto la sua nomina a cardinale: • "Quanto più mi accorgo dell'importanza
di questo evento, di cui direi che solo il Signore mi ha reso degno, perché nessuno
è degno da se stesso di una tale dignità, tanto più si rende conto di non esserlo
colui che vi parla. Non ho mai avuto questa aspirazione. Ho avuto un solo, ardente,
molto ardente desiderio, quello di essere sacerdote. E il mio desiderio coincideva
con quello di mia madre, che ci esortava spesso dicendoci: 'su dieci figli, almeno
uno che sia offerto al Signore e serva come sacerdote all'altare del Signore'. Le
sue parole erano per me un vero dolore perchè, quando più tardi la mamma ci ripeteva
questo suo desiderio, io ero già sacerdote, ordinato in clandestinità, consacrato
in segreto, ma non lo potevo dire a nessuno, neanche a mia mamma. Ero sacerdote e
ringraziavo Dio di tutto il cuore perchè questo era il più grande dono della mia vita.
Sono venuto a sapere, in seguito, quale gioia abbia suscitato nella nostra
Chiesa greco-catolica e in tutta la Chiesa Cattolica del nostro paese, la notizia
che il papa Benedetto XVI ha nominato tra i 22 cardinali anche il metropolita della
Chiesa Greco-Cattolica della Romania. Personalmente, ripeto, mai avrei immaginato
di essere chiamato a una tale dignità. Tuttavia, il martirio della nostra Chiesa,
il martirio dei nostri vescovi, di cui aspettiamo la canonizzazione, mi confortano
e mi danno coraggio, nonostante i limiti, la mia età e tutte le difficoltà che ho
dovuto attraversare. Tutto ho ricevuto e continuo a ricevere dalle mani del Signore
e con lo stesso devotamento verso la Chiesa e il Supremo Pontefice personalmente".
Nei nostri tempi imperversano nuove ideologie e la famiglia acquista
un'importanza particolare nella trasmissione dei valori religiosi. Quale ruolo ha
avuto la famiglia nell'educazione del giovane Lucian Mureşan? • "Vorrei
sottolineare sin dall'inizio che il Signore ha fatto sì che, non solo a motivo dei
molti figli – eravamo in tutto 10 fratelli e 2 sorelle – la nostra era una famiglia
semplice, modesta e, con tutta la convinzione lo dico, povera. Sebbene i nostri genitori
non poterono offrirci degli studi di alto livello, specializzati, io non so come ringraziarli,
e lo faccio sempre anche a nome dei miei quattro fratelli ancora in vita, per averci
insegnato a credere con tutto il cuore nel Signore, a cercare non solo le cose materiali
ma soprattutto quelle spirituali. Questo è il vero patrimonio trasmesso dai nostri
genitori e che noi, seguendone le tracce, abbiamo voluto accogliere e trasmettere
a nostra volta".
(NB. Vedi inserti su Netia: Romeno, ADANCA, Inserti
per RG Card. Lucian 1 e 2)