Usa: prosegue il confronto fra episcopato e governo sulla libertà di coscienza
Una linea sulla quale i vescovi non intendono transigere: la tutela della vita contro
i tentativi di dare ampia diffusione alle pratiche abortive e il rispetto della libertà
di coscienza di coloro che si oppongono a tali pratiche, continua negli Stati Uniti
a essere terreno di confronto con il governo. “Noi vescovi siamo pastori, non siamo
politici, e non ci può essere compromesso sui principi”, ha ribadito il presidente
della Conferenza episcopale (Usccb) Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York,
ripreso dall’Osservatore Romano. L’annuncio fatto la settimana scorsa dal Presidente
Obama di una parziale revisione delle linee guida relative ai piani di assistenza
sanitaria coperti dalle assicurazioni private, è stata accolta con scetticismo dall’episcopato.
Nelle intenzioni dell’Amministrazione le nuove norme dovrebbero consentire alle organizzazioni
e istituzioni religiose (ritenute tali secondo criteri stabiliti dal governo, ma giudicate
troppo restrittive) di essere liberate dall’onere di garantire gratuitamente ai propri
dipendenti l’accesso a servizi che includono, appunto, anche le pratiche abortive.
Ma l’aver spostato il peso economico di tali servizi sulle assicurazioni non è considerata
una misura sufficiente dai vescovi. Tutto questo non significa che essi siano contrari
alla riforma sanitaria. In una nota, è spiegato che “fin dal 1919 i vescovi sostengono
l’accesso di tutte le persone a cure sanitarie dignitose”. Per la Chiesa dunque un’assistenza
universale e a costi accessibili rimane quindi “un’urgente priorità nazionale e un
imperativo morale” anche se, si specifica, i criteri delle riforma per essere veramente
universali “devono proteggere la vita umana e la libertà di coscienza e non essere
discriminatori nei confronti degli immigrati”. I vescovi hanno promesso che “continueranno
a fare pressione al fine di ottenere la più grande protezione della libertà di coscienza”,
a partire dall’approvazione del “Respect for Rights of Conscience Act”, il disegno
di legge sul rispetto dei diritti all’obiezione che riguarda principalmente gli operatori
sanitari. Un appello è stato lanciato in una lettera indirizzata al Senato dal cardinale
Daniel N. DiNardo presidente della Commissione per le attività pro-vita dell’episcopato,
che – riferisce l’agenzia Cns - definisce il provvedimento “necessario e ragionevole”.
Un altro appello in tal senso è stato lanciato dal presidente dalla Commissione episcopale
per la libertà religiosa mons. William Edward Lori. (L.Z.)