Germania: si dimette il presidente Wulff. Merkel: cerchiamo candidato condiviso
Siamo alla ricerca di un candidato condiviso con l’opposizione. Lo ha detto la cancelliera
tedesca, Angela Merkel, dopo le odierne dimissioni del presidente, Christian Wulff,
presentate a causa del suo coinvolgimento in uno scandalo riguardante presunti favori
di carattere economico. Il servizio di Eugenio Bonanata:
"La fiducia
dei cittadini nei miei confronti è venuta a mancare e per questo non posso fare altro
che abbandonare la carica della presidenza federale". Con queste parole, Christian
Wulff ha annunciato una decisione che era nell’aria, pur dicendosi certo che sarà
scagionato nonostante qualche errore – ha detto – commesso in buona fede. Dallo scorso
dicembre, era finito al centro di una bufera per presunti favori, tra i quali un prestito
a tasso agevolato, ottenuti quando era presidente del land della Bassa Sassonia.
Ieri, inoltre, la Procura di Hannover aveva chiesto la revoca dell'immunità per poter
aprire un'inchiesta, passando la parola al parlamento che dovrà decidere il via libera
sull’inquisizione. Le sue dimissioni aprono un fronte interno per la Merkel dopo quello
economico europeo. In mattinata, la cancelliera ha espresso dispiacere e rispetto
per la decisione, ribadendo che ora l’obiettivo è risolvere la successione in tempi
brevi. In particolare, ha detto che si cercherà un candidato comune che goda del sostegno
di maggioranza e opposizione. Già domani cominceranno gli incontri tra i partiti,
mentre il presidente di turno della Camera alta, Seehofer, ha assunto l’incarico di
capo dello stato pro-tempore. Angela Merkel, inoltre, ha annullato la sua visita prevista
per oggi a Roma, nella quale avrebbe dovuto incontrare il premier italiano, Mario
Monti, in vista dell’Eurogruppo di lunedì 20 a Bruxelles.
Dunque, la cancelliera
tedesca Merkel ha garantito il dialogo con tutte le forze politiche al fine di trovare
la più presto un candidato comune per la presidenza. Come interpretare questa presa
di posizione? Eugenio Bonanata lo ha chiesto ad Angelo Paoluzzi, esperto
di Germania:
R. – Possiamo
interpretarla nel senso che la Merkel sa benissimo di non avere una maggioranza tra
il parlamento che il Bundestag, cioè il Consiglio degli Stati, perché avendo perso
nei mesi scorsi alcune situazioni regionali, a questo punto è necessario arrivare
ad un compromesso con l’opposizione.
D. – Questo momento di passaggio cosa
significa per l’economia tedesca?
R. – Per l’economia tedesca, non vuole dire
molto. Per la politica tedesca, invece, significa qualcosa: è un esempio di serietà,
di consapevolezza che certe situazioni non vanno sopportate e che dunque vanno cambiate.
In tre mesi si è risolta una crisi istituzionale. Questo fa ben sperare per il futuro
della Germania e, diciamo, anche per la solidità delle istituzioni tedesche.
D.
– Quindi, in sostanza, le conseguenze di questo avvicendamento sulla politica tedesca
possono essere non eclatanti...
R. – Possono essere non clamorose. Comunque,
sono un esempio di serietà. E poi hanno questa caratteristica: si risolvono rapidamente.
D.
– Spostando l’attenzione a livello europeo, la Germania è impegnata in prima linea
nella situazione economica. Quali possono essere le ripercussioni sul lavoro della
Merkel?
R. – Possono esserci se va alla presidenza un socialdemocratico, un
verde o un indipendente un po’ grintoso. Però, in genere, il presidente della Repubblica
tedesca è una personalità che regna e non governa: porta all’estero il buon nome del
suo Paese. (bi)