Brasile: la voce dei vescovi sulla situazione degli indigeni
La presidenza della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) ha informato sulle questioni
discusse durante il Consiglio episcopale pastorale (Consep) che si è concuso ieri.
Alla conferenza stampa erano presenti il presidente della Cnbb, il cardinale Raymundo
Damasceno Assis; il vice presidente, mons. José Belisario da Silva; il segretario
generale, mons. Leonardo Ulrich Steiner. Nella nota inviata all’agenzia Fides dalla
Conferenza episcopale del Brasile, si legge che i vescovi hanno parlato della legge
della “Scheda Pulita”, la cui costituzionalità è in discussione dal giorno 15 presso
il Tribunale Federale Superiore (Stf); della situazione dei popoli indigeni Guarani
Kaiowá, in Mato Grosso do Sul; delle funzioni del Consiglio nazionale di giustizia
(Cnj), che dall'inizio di questo mese ha pieni poteri riconosciuti dalla Corte Suprema
del paese. Il cardinale Damasceno Assis ha fatto notare, come prima cosa, che la legge
della "Scheda Pulita" nasce da un’iniziativa popolare, con la raccolta di un milione
e mezzo di firme. “Ho avuto l'opportunità di essere presente alla plenaria della Corte
Suprema, per dare una dimostrazione di sostegno a questa legge complementare” ha detto
il cardinale, rilevando che la Cnbb è stata una delle Istituzioni principali che hanno
promosso la raccolta di firme a favore della legge. Il Segretario generale della Cnbb,
mons. Leonardo Ulrich Steiner, che ha visitato di recente alcuni villaggi e comunità
di indigeni Guarani Kaiowá, nello Stato meridionale del Mato Grosso do Sul, ha informato
la stampa in merito alla situazione degradante in cui vivono questi popoli: "Per i
popoli indigeni la terra è fondamentale. Quando ho parlato con loro, mi ha colpito
molto il racconto di alcune persone: alcuni ragazzi addirittura si impiccano perchè
non hanno prospettive. E' un popolo che non può esprimere la sua cultura". Sul Consiglio
nazionale di giustizia, il segretario generale della Cnbb ha detto che il Supremo
Tribunale Federale (Stf) ha fornito un servizio al Brasile. “Ancora una volta, il
Supremo Tribunale Federale dà al Brasile la possibilità di avere istituzioni che contribuiscono
a garantire una maggiore trasparenza per ciò che riguarda la giustizia. Chi ha vinto,
questa volta, è stato lo stesso Supremo Tribunale Federale, i giudici e la società
brasiliana" ha detto mons. Ulrich Steiner. (R.P.)