India: arrestato un cristiano attivista dei tribali che ora rischia l’ergastolo
In India un cristiano – noto attivista per i diritti dei tribali - rischia l’ergastolo
per detenzione di esplosivo. Protagonista della vicenda - riferisce l’agenzia AsiaNews
– è Junesh Pradhan, detenuto nel carcere di Baliguda, in Orissa, dopo l’arresto avvenuto
lo scorso 9 febbraio. Per il presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic),
Sajan George si tratta di un arresto “illegale” e di “una scandalosa violazione dei
diritti umani”. Intervistato dalle televisioni locali, J.N. Pankaj, sovrintendente
della polizia, ha dichiarato che su Junesh pesano "solide prove". Il Gcic riferisce
che le Forze dell’ordine hanno registrato il caso sotto varie sezioni del Codice penale.
In particolare una delle accuse riguarda l’uso o l’intenzione dell’uso di qualunque
sostanza esplosiva che potrebbe causare danni alla vita o alla proprietà: un reato
punibile con l’ergastolo. Secondo Sajan George, intervistato da AsiaNews - Junes “ha
solo alzato la voce contro l'arresto di tribali innocenti, una causa sostenuta anche
dai maoisti. Chiediamo la sua scarcerazione immediata, di ritirare ogni accusa e di
prendere provvedimenti contro gli agenti di polizia. Inoltre – conclude - esigiamo
la protezione per tutti i membri della sua famiglia”.(E.B.)