Usa: i vescovi della Florida preoccupati per l'aumento delle condanne a morte
L'arcivescovo di Miami, mons. Thomas Wenski e cinque vescovi della Florida, hanno
inviato una lettera al governatore Rick Scott, chiedendo di sospendere l'esecuzione
di Robert Waterhouse e commutare la condanna a morte con l'ergastolo senza possibilità
di libertà condizionale. “Questo provvedimento manifesterebbe la convinzione della
dignità unica di ogni individuo e della santità della vita umana. Sarebbe riconoscere
Dio come Signore della vita ed essere più coerenti con lo spirito del Vangelo” si
legge nella lettera, che è datata 13 febbraio 2012. L'esecuzione per iniezione letale
di Robert Waterhouse - riferisce l'agenzia Fides - è fissata per oggi, alle ore 23
Gmt, nel carcere di Stato di Starke, a nord dello stato della Florida, secondo l'ordine
che il governatore Scott ha firmato lo scorso gennaio. La lettera manifesta la preoccupazione
dei vescovi per l'aumento pianificato delle esecuzioni: da agosto 2011 sono una ogni
tre mesi. Pertanto nella lettera chiedono al governatore di astenersi dal firmare
nuove condanne a morte. “Chiediamo di studiare ciò che fanno negli altri Stati in
cui ci sono altre opzioni (ma non la morte del prigioniero) per raggiungere l'obiettivo
di tutelare la società e punire il criminale” hanno suggerito. La difesa ha presentato
ricorso la settimana scorsa contro l'esecuzione di Waterhouse, ma la Corte Suprema
degli Stati Uniti finora non si è pronunciata. La Florida ha giustiziato 71 detenuti
da quando è stata ristabilita la pena di morte nello Stato, nel 1976, e questa è la
terza firmata dal governatore Scott dal gennaio 2011. (R.P.)