Vescovi italiani: diffusa la nota sull'accesso nelle Chiese
“Secondo la tradizione italiana, è garantito a tutti l’accesso gratuito alle chiese
aperte al culto, perché ne risalti la primaria e costitutiva destinazione alla preghiera
liturgica e individuale. Tale finalizzazione è tutelata anche dalle leggi dello Stato”.
Lo si legge nella nota del Consiglio episcopale permanente della Cei sull’accesso
nelle chiese diffusa oggi e ripresa dall'agenzia Sir. La Conferenza episcopale italiana
ritiene che “tale principio debba essere mantenuto anche in presenza di flussi turistici
rilevanti, consentendo l’accesso gratuito nelle chiese nelle fasce orarie tradizionali,
salvo casi eccezionali a giudizio dell’ordinario diocesano”. Pertanto “le comunità
cristiane si impegnano ad assicurare l’apertura delle chiese destinate al culto, in
special modo quelle di particolare interesse storico e artistico situate nei centri
storici e nelle città d’arte, sulla base di calendari e orari certi, stabili e noti”.
Dunque, “le comunità cristiane accolgono nelle chiese come ospiti graditi tutti coloro
che desiderano entrarvi per pregare, per sostare in silenzio, per ammirare le opere
d’arte sacra in esse presenti”. La nota chiarisce, poi, che “ai turisti che desiderano
visitare le chiese, le comunità cristiane chiedono l’osservanza di alcune regole riguardanti
l’abbigliamento e lo stile di comportamento e soprattutto il più rigoroso rispetto
del silenzio, in modo da facilitare il clima di preghiera: anche durante le visite
turistiche, infatti, le chiese continuano a essere ‘case di preghiera’”. Ci sono anche
delle precisazioni su quelle chiese molto frequentate dai turisti: “In presenza di
flussi turistici molto elevati gli enti proprietari, allo scopo di assicurare il rispetto
del carattere sacro delle chiese e di garantire la visita in condizioni adeguate,
si riservano di limitare il numero di persone che vengono accolte (ricorrendo al cosiddetto
contingentamento) e/o di limitarne il tempo di permanenza”. Sul principio della gratuità
la nota è chiara: “Deve essere sempre assicurata la possibilità dell’accesso gratuito
a quanti intendono recarsi in chiesa per pregare e deve essere sempre consentito l’accesso
gratuito ai residenti nel territorio comunale”. Perciò, “l’adozione di un biglietto
d’ingresso a pagamento è ammissibile soltanto per la visita turistica di parti del
complesso (cripta, tesoro, battistero autonomo, campanile, chiostro, singola cappella,
ecc.), chiaramente distinte dall’edificio principale della chiesa, che deve rimanere
a disposizione per la preghiera”. (R.P.)