Thailandia. Appello al governo: "Fermate lo sfruttamento delle donne"
Fermare la prostituzione in Thailandia. E’ l’accorato appello che nel giorno di San
Valentino il partito “Rak Prathet Thai” (Amare la Thailandia) ha lanciato al governo
del Paese. La richiesta di misure urgenti – rilanciata dall’agenzia Fides – giunge
condiviso da gruppi della società civile ed esorta l’esecutivo guidato da Yingluck
Shinawatra a prendere provvedimenti contro la tratta di esseri umani che vede coinvolte
un milione di donne, di cui 100mila minori di 18 anni. “L’industria del sesso ha un
giro di affari annuale di oltre 200 miliardi di bath (6,4 miliardi di dollari), che
equivale a quasi il 10% del bilancio del Paese”, ha aggiunto Chuwit Kamolvisit, leader
del Partito Rak Prathet. Un fenomeno di così ampie proporzioni è dovuto anche al fatto
che le donne non godono del rispetto e della tutela della loro dignità. Lo conferma
un sondaggio realizzato dal Centro di Ricerca e formazione sulla salute delle donne
dell’università di Khon Kaen, in collaborazione con il Ministero per lo sviluppo sociale
– pubblicato sempre da Fides – in cui emerge che fra le 3000 donne intervistate, e
rimaste incinte da adolescenti, più del 70% ha avuto gravidanze non pianificate e
ha dovuto abbandonare gli studi, ritrovandosi spesso in condizioni di sfruttamento
e schiavitù. (M.P.)