San Valentino, innamorarsi e amare come Dio vuole. Ad Assisi un corso dei Francescani
Anche quest'anno la festa di San Valentino ha messo in moto i media: su internet,
giornali e tv si moltiplicano consigli su come trovare l’anima gemella e sulle più
efficaci ricette di seduzione. Amore è spesso una parola abusata o a volte utilizzata
in modo improprio. Una "bussola" per comprendere meglio questa fondamentale realtà
è offerta ai giovani dai Frati minori di Assisi: si tratta del corso sui “Fondamenti
dell’Amore Umano”, uno strumento per impostare sulla Parola di Dio il percorso del
fidanzamento: 600 i partecipanti all’ultimo appuntamento. A tenere i corsi, da circa
trent’anni, è padre Giovanni Marini. Paolo Ondarza lo ha intervistato:
R. – Quando
parliamo di amore con i giovani, intendiamo dire il pensiero di Dio sull’amore umano:
cosa pensa Dio di questa bella realtà dell’amore tra un ragazzo e una ragazza, perché
Dio ha da dire molte cose sulle dinamiche d’amore. C’è, quindi, una differenza notevole
tra quello che comunemente si sente e si dice e quello che, invece, è la realtà umana
dell’amore.
D. – Potremmo dire che c’è una "verità" sull’amore umano?
R.
– C’è una verità, ed è una verità profonda. Le persone arrivano in questo mondo dell’amore
e non hanno letto il libretto delle "istruzioni" dell’essere uomo. Si tende a essere
autoreferenziali: ognuno ha una propria ricetta sull'amore, ma poi spesso le cose
non funzionano. Quando si dà la parola a Dio, le cose funzionano, funzionano bene,
e le persone fioriscono nell’amore.
D. – Questi sono concetti molto impopolari,
eppure i corsi da lei tenuti radunano centinaia di giovani da ormai 30 anni…
R.
– Quanta necessità hanno i giovani di essere aiutati, proprio in questa sfera dell’amore!
E’ una necessità grandissima e ci vuole davvero molto lavoro. Però ci si riesce, si
risolvono problematiche che sembrano del tutto inceppate, prive di futuro, dinamiche
che fanno morire l’amore tra un ragazzo ed una ragazza.
D. – Perché un sacerdote,
che non si sposa, può parlare ai giovani di affettività e di sessualità?
R.
– Perchè un sacerdote vive di amore gratuito. Io faccio le cose non perché vado a
guadagnarci qualcosa. La mia ricompensa è il Signore. Solo un frate, un sacerdote,
può iniettare, dentro a dinamiche e a sacche di egoismo, un po’ di amore gratuito
che sblocca le situazioni nella vita di una coppia.
D. – Il corso è un trampolino:
tanti giovani hanno, da qui, gettato le fondamenta per il loro matrimonio, per la
costruzione della loro famiglia, scegliendo poi di andare controcorrente. Potrebbe
raccontare tante storie, in proposito…
R. – Una volta, davanti al mio piccolo
ufficio, si trovavano quattro coppie. A queste coppie ho dedicato circa un’ora ciascuna,
disinnescando quei meccanismi perversi che fanno morire l’amore. Naturalmente, sono
dati anche psicologici, sostenuti sempre dalla Bibbia. Ho fatto far loro quello che
viene definito il “dialogo terapeutico” proprio per disinnescare certi modi di comunicare
errati. Alla fine, una coppia si è abbracciata, perché aveva capito che l’amore è
possibile e che si può uscire da certe dinamiche che impediscono la crescita dell’amore.
D.
– L’amore tra un uomo ed una donna è una vocazione. Lei questo lo sottolinea, nei
suoi corsi…
R. – Sì. Un cristiano non si sposa perché tutti lo fanno: lo fa
perché Dio lo ha chiamato a questo. Il cristiano si differenzia dalle altre persone
in questo: tutti devono fare del bene, ma il cristiano deve fare il bene che Dio
gli dice di fare. (vv)