Processo Eternit: 16 anni di carcere ai leader della multinazionale
Oggi al Tribunale di Torino è giunta l’attesa sentenza del processo Eternit per le
vittime dell’amianto. Condannati a 16 anni di reclusione i due ex manager della società.
Stabiliti anche i risarcimenti per le parti civili. Il servizio di Eugenio Bonanata:
I vertici della
multinazionale, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga
Louis De Cartier, 91 anni, sono stati ritenuti colpevoli di entrambe le accuse, quella
di disastro ambientale doloso e quella di omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.
Il riferimento, però, è solo agli stabilimenti di Casale Monferrato e Cavagnolo (Torino):
i reati sono stati dichiarati prescritti per i siti di Rubiera, in Emilia Romagna,
e Bagnoli, in Campania.
Il processo riguarda in totale 3 mila casi tra morti
e ammalati dal 1952 agli anni Ottanta. Lunga la lista dei risarcimenti: 25 milioni
per il comune di Casale Monferrato, 20 per la regione Piemonte, 4 per il comune di
Cavagnolo, 15 milioni di euro di provvisionale per l'Inail. 30mila euro invece andranno
per ogni congiunto di ciascuna vittima e 35mila euro per ogni ammalato. Ci sono poi
100mila euro per l’Associazione vittime dell’amianto, altrettanto per ciascun sindacato.
Tra i primi a commentare la decisione, il ministro della Salute Renato Balduzzi: si
tratta una sentenza storica – ha detto – sia per gli aspetti sociali che per quello
tecnico giuridici.