"Povertà come nella seconda guerra mondiale": la testimonianza di un cittadino greco
Per la disastrata economia greca il pacchetto di misure anticrisi approvato dal parlamento
è una boccata d’ossigeno che comporta, però, grandi sacrifici per la popolazione.
E’ quanto sottolinea al microfono di Amedeo Lomonaco Kristós Katsimpinis, ingegnere
in pensione del Ministero greco dei Lavori pubblici:
R. – Per un
po’ di tempo è un respiro per organizzarci per il futuro, ma forse fra tre mesi tutto
questo si ripeterà e non sappiamo veramente dove arriveremo. Per il popolo sarà un
grande sacrificio, perché adesso si è cominciato a comprendere bene tutto quello che
succederà. Questa crisi comporta un aumento degli affitti, le pensioni sono diminuite…
Si respira veramente l’atmosfera di un disastro! Non sappiamo come uscire da questa
situazione.
D. – Parliamo in particolare delle pensioni…
R. – Quelli
che avevano la minima, circa 500-600 euro, percepiranno mensilmente 400 euro. Ma con
400 euro al mese la gente non può sostenere tutte le spese. Per tutti, anche per i
dirigenti che lavorano al Ministero o per gli impiegati del governo, le pensioni sono
diminuite sensibilmente. Molti non riusciranno mai a pagare le bollette per la luce,
l’affitto… Sulla bolletta della luce hanno anche messo adesso una tassa in base alle
dimensioni dell’appartamento. Se la gente non pagherà questa tassa, la luce verrà
staccata… Molta gente vive in montagna e con questo freddo, non sanno come poter riscaldarsi.
D. – In molti rinunciano anche all’uso dell’automobile, diventata un lusso…
R.
– Molti restituiscono la targa dell’automobile. Lasciano le macchine nei garage o
in strada, perché non possono pagare l’imposta applicata sulle auto. Si tratta di
una tassa rilevante e poi c’è anche l’aumento della benzina…
D. – Quindi grandi
difficoltà per le famiglie, ma anche grandi difficoltà nel commercio…
R. –
Sono chiusi moltissimi negozi. Molti commercianti non riescono a pagare l’affitto,
le tasse, l’elettricità… E poi la gente non compra come una volta e fa moltissima
economia. E’ una situazione simile a quella della II Guerra Mondiale… E’ un disastro!
D.
– E’ un disastro e continua ancora a mancare il lavoro. Chi ce l’ha, purtroppo, rischia
anche di perderlo…
R. – Molti giovani non hanno lavoro e molti di questi vanno
via. Molti giovani che lavorano nei ministeri, nelle banche, nei negozi sono stati
licenziati. Solo le caffetterie lavorano: sono tutte piene di gente senza alcuna occupazione.
Ma anche il caffè è molto caro… E poi stare in queste caffetterie è anche pericoloso,
perché la gente che non ha lavoro per vivere fa anche cose non legali…
D. –
I licenziamenti hanno toccato anche gli impiegati pubblici…
R. – Sono stati
licenziati in molti. Viene corrisposta una piccola pensione, ma non rientrano al loro
posto di lavoro. Tutto è buio! Non so dove arriveremo con questa situazione… Prima
non era così e non so come ne usciremo. Non so fra quanti anni riusciremo a rimettere
a posto l’economia.
D. – E’ dunque una situazione veramente critica. Ma qual
è l’atteggiamento dei greci nei confronti dell’Unione Europea?
R. – Sono divisi:
alcuni vogliono tornare alla dracma, ma altri no perché pensano che tornando alla
vecchia moneta nazionale la situazione peggiorerebbe. Siamo in una situazione molto
difficile. Spero veramente che non si ritorni alla dracma, perché penso che questo
creerebbe un effetto negativo in tutta l’Europa. Si inizierebbe una sorta di demolizione
dell’Europa e questo non lo vogliono neanche i tedeschi, i francesi, che sono i più
forti in questa situazione.
D. – Com’è cambiata la tua vita dall’introduzione
di queste misure?
R. – Ho una pensione come ingegnere, lavoravo al Ministero,
ma è una piccola pensione. Se anche volessi fare un viaggio in Europa, in Italia per
esempio, non potrei per tutte queste tasse che ora devo pagare. Ogni mattina, quando
vado a prendere la posta, trovo una bolletta, una tassa da pagare… Sto pensando di
non andare più a prenderla, perché prima o poi mi prenderà un colpo! E’ un disastro!
Ci si regola secondo le proprie disponibilità, ma pensando che ogni giorno arriveranno
queste tasse, non si ha quasi la voglia di fare niente anche perché non se ne ha la
possibilità! (mg)