Mosca: conferenza ecumenica sull’insegnamento della religione nelle scuole non confessionalI
L’insegnamento della religione nelle scuole statali non contraddice il principio della
laicità dell’educazione. È la comune convinzione emersa dal secondo colloquio ecumenico
internazionale tra i rappresentanti della Chiesa cattolica lituana e delle Chiesa
ortodossa russa, svoltosi nei giorni scorsi a Mosca. La conferenza è stata promossa
congiuntamente dalla Conferenza episcopale lituana e dal Dipartimento delle relazioni
ecclesiali esterne della Chiesa ortodossa russa, guidato dal metropolita Hilarion
di Volokolamsk. Dopo l’incontro dell’anno scorso svoltosi a Kaunas, in Lituania, sul
tema “I cristiani dinanzi alle sfide per la famiglia”, questo secondo appuntamento
è stato dedicato appunto all’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche.
Ad aprire i lavori – riporta un comunicato del Patriarcato di Mosca - è stato il metropolita
Hilarion che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di confrontarsi insieme
sulle attuali sfide della società e di una più stretta collaborazione ecumenica su
tale fronte. In questo senso – ha osservato - l’insegnamento della religione nelle
scuole non confessionali è di pressante attualità sia per la Chiesa ortodossa che
per quella cattolica, perché riguarda la difesa dell’identità cristiana dell’Europa
contemporanea. Secondo l’esponente religioso ortodosso, superate le attuali diatribe
sulla questione, in futuro la società russa potrà apprezzare il ruolo positivo dell’educazione
religiosa nella promozione dei valori morali e nella difesa della sua identità. Tra
gli altri relatori al colloquio G. Demidov del Dipartimento per l’educazione religiosa
e il catechismo del Patriarcato di Mosca, e, per parte cattolica, mons. Sigitas Tamkevičius,
arcivescovo di Kaunas e presidente della Conferenza episcopale lituana, che hanno
illustrato come funziona l’insegnamento della religione nei rispettivi sistemi scolastici.
Mons. Tamkevičius ha evidenziato in particolare come l’educazione religiosa e morale
dei bambini sia considerato un inalienabile diritto costituzionale dei cittadini lituani.
I partecipanti hanno quindi convenuto che lo studio della propria religione e di alcune
nozioni di base sulle altre credenze religiose sia una parte importante della formazione
di una persona e contribuisca alla pace religiosa. In conclusione, i partecipanti
si sono impegnati a continuare in futuro questi incontri bilaterali per approfondire
temi di interesse comune. (L.Z.)