2012-02-13 16:28:17

Kashmir indiano: l’Alta Corte annulla le accuse contro un pastore protestante accusato di proselitismo


L’Alta Corte dello stato di Jammu e Kashmir ha annullato le accuse contro il Pastore cristiano C.M. Khanna, accusato di proselitismo, stabilendo la tutela delle garanzie costituzionali e il suo diritto a soggiornare in India. La Corte – riferisce l'agenzia Fides citando fonti locali - ha anche ordinato la fine di ogni attività investigativa della polizia sul caso, ritenendo infondata l’accusa di “seminare ostilità religiosa” a carico del Pastore. La sentenza della Corte è stata accolta con favore dai cristiani locali: il “Global Council of Indian Christians”, afferma che “l’'annullamento delle accuse è una mossa nella giusta direzione per tenere a freno i militanti e per garantire il rispetto dello stato di diritto”. Il giudice J.P. Singh dell’Alta Corte, tribunale civile a cui Khanna aveva presentato ricorso, ha emesso un’ordinanza che sospende il procedimento contro il Pastore, avvisando il governo dello Stato e il direttore della Polizia del Kashmir di attenersi a tali disposizioni. Khanna, Pastore protestante della “All Saints Church” di Srinagar, era stato accusato di proselitismo verso bambini musulmani e di essere fomentatore di “inimicizia religiosa” verso la comunità islamica. Il Pastore era stato arrestato (illegalmente, secondo i cristiani) e una Corte islamica, dopo un processo sommario e sotto la pressione di gruppi estremisti, lo aveva dichiarato colpevole. Il 19 gennaio scorso la Corte islamica aveva emesso un ordine di espulsione contro Khanna, il missionario cattolico padre Jim Borst e altri tre cristiani. I gruppi della società civile, cristiani e non, rimarcavano che “la Corte islamica non ha alcun potere legale e nessuna giurisdizione nell’Unione indiana”, invocando “il restauro della legalità e l’intervento degli organi federali”. La vicenda è stata il detonatore di una nuova esplosione di intolleranza e di estremismo religioso in Kashmir, Stato indiano a maggioranza musulmana, che si è rivolta in particolare contro gli istituti di istruzione gestiti dalla minoranza cristiana nello Stato. I cristiani locali auspicano che il verdetto dell’Alta Corte “serva a riportare pace e armonia nel Kashmir”. (E.B.)







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