2012-02-12 10:12:01

Il cardinale Gracias: la Chiesa in India è viva nonostante le difficoltà


La Chiesa dell’India rilancia il proprio impegno per il Paese: è quanto emerso durante la plenaria della Conferenza episcopale svoltasi in questi giorni a Bangalore. Sulla situazione della Chiesa in India, Sergio Centofanti ha sentito il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo metropolita di Bombay:RealAudioMP3

R. – Siamo contenti del lavoro che svolgiamo per la gente dell’India; ora dobbiamo rafforzare i nostri sforzi, perché c’è la grande maggioranza della popolazione che ancora è povera, non ha istruzione, non ha assistenza sanitaria … Durante la plenaria abbiamo riflettuto anche sulla Chiesa stessa, perché noi dobbiamo essere d’esempio a tutta l’India.

D. – In questi ultimi anni, i cristiani in India hanno subito alcuni attacchi, alcune aggressioni. Qual è la situazione oggi?

R. – Abbiamo, ogni tanto, qualche problema in diverse parti dell’India, dove si verificano queste aggressioni, specialmente nello Stato del Karnataka, nell’Orissa e poi nel Kashmir: qui le autorità religiose musulmane hanno intimato ad alcuni sacerdoti di andare via dal Kashmir … Ma in generale, le cose vanno migliorando: è molto meglio di prima. Ma la gente ancora ha paura: questa è la verità.

D. – Il Papa ha indetto l’anno della fede. Quali sono i progetti della Chiesa in India?

R. – Abbiamo già preparato un direttorio per la catechesi in India: lo manderemo a Roma per l’approvazione e poi inizieremo con questo programma.

D. – La Chiesa indiana è impegnata anche sul fronte sociale …

R. – Sì, sì: molto. Per i diritti umani, per migliorare le condizioni di vita della gente, per i diritti delle donne, siamo impegnati contro il lavoro minorile, contro lo sfruttamento delle persone e contro la corruzione, per la politica sia pulita … la Chiesa è molto impegnata, in questi campi.

D. – E anche per la dignità e i diritti dei Dalit…

R. – Sì: questo è un problema che abbiamo da molti anni. Abbiamo promosso manifestazioni e preghiere nelle chiese, abbiamo parlato anche con il governo e adesso stiamo discutendo anche con i giudici della Corte Suprema.

D. – L’India come vive la crisi che sta attraversando l’Europa?

R. – Questa crisi non ha avuto grande influenza sull’India.

D. – Quali sono le sue speranze di cristiano per il Paese?

R. – Direi che la Chiesa indiana è viva, la gente viene a Messa, abbiamo le nostre comunità di base, molta gente fa parte di questi movimenti … La Chiesa è viva. Ma dobbiamo anche lavorare per rafforzare questa vitalità della Chiesa, con la formazione delle persone, con progetti sociali per i poveri: questo è il nostro programma. Io ho tanta fiducia nella Chiesa indiana. (gf)







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