Simposio sugli abusi, l'arcivescovo di Manila: una ferita per la nostra Chiesa in
Asia
Lo scandalo degli abusi sessuali su minori avvenuti nell’ambito della Chiesa è stato
uno shock per tutto il mondo e a maggior ragione per i fedeli cattolici. Così, il
cardinale Reinard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga a chiusura dei lavori del
Simposio “Verso la guarigione e il rinnovamento” conclusosi all’Università Gregoriana
di Roma. A sottolineare l’importanza di un percorso di rinnovamento spirituale che
restituisca credibilità alla Chiesa, in particolare dove essa è in minoranza, è mons.
Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, nelle Filippine, intervistato da Stefano
Leszczynski:
R. – Wherever
the priests, wherever… Ovunque, sia nei grandi Paesi, dove i cristiani sono una
maggioranza o dove i cristiani sono una piccola minoranza, ogni volta che ci siano
comportamenti di abuso da parte dei preti, l’intera Chiesa ne viene ferita e danneggiata.
Non conta quindi che in Asia la Chiesa sia grande o piccola: la presenza degli abusi
infligge una ferita. Credo che la gravità sia più sentita in una piccola comunità
come la Chiesa asiatica, perché siamo molto pochi e va oltre l’immaginazione di alcune
persone vedere e capire, in quelle piccole comunità, che tali comportamenti di abuso
possano esistere. La Chiesa comunque in alcune parti dell’Asia è una piccola minoranza
e alcune persone non prestano molta attenzione e non sono interessate; i cristiani,
però, sono interessati e noi siamo interessati, perché dobbiamo purificare noi stessi,
che il resto della nazione lo sappia o no.
D. – Quindi non avete sofferto
attacchi, ad esempio da parte di altre confessioni, religioni, a causa di questo scandalo?
R.
– Not that I know… Non che io sappia. Sembra che lo scandalo non abbia suscitato
nessun attacco da parte di altre confessioni o religioni. Anche nell’assenza di un
cattivo comportamento sessuale, lì dove c’è animosità tra le religioni continua ad
esistere, e non a causa o perché peggiorata da un cattivo comportamento sessuale.
D.
– Potrebbe riassumere brevemente quali siano le principali difficoltà della Chiesa
asiatica, o della Chiesa filippina, nell’elaborare le linee guida per trattare questo
tipo di scandalo?
R. – There are a lot of difficulties… Ci sono molte difficoltà
che dobbiamo affrontare. Prima di tutto, abbiamo bisogno dell’aiuto di esperti della
scienza umana e sociale nell’essere in grado di capire più chiaramente questi fenomeni.
Secondo, dobbiamo essere istruiti sul modo di procedere della Chiesa, perché la legge
canonica ci dice come trattare queste cose. Dobbiamo anche essere istruiti sulle leggi
del Paese, sulle leggi civili contro atti sessuali criminali. Quindi, siamo in una
fase di apprendimento, in modo da essere ben preparati per gestire questi casi.(ap)