Giornata del Malato: l'impegno dell'associazione "Cristiani per servire"
L’annuale Giornata mondiale del Malato è un’occasione anche per sensibilizzare l’opinione
pubblica e la comunità cristiana nei riguardi di una categoria spesso emarginata,
quella dei malati mentali. Ne è convinta l’associazione “Cristiani per servire”, da
tempo impegnata perché la politica e la società diano risposta ai tanti bisogni di
queste persone e delle loro famiglie. Da qui la richiesta di riforma della stessa
legge 180, la legge Basaglia, non ancora compiuta nei fatti, come spiega - al microfono
di Adriana Masotti - Franco Previte, fondatore e presidente dell’associazione:
R. – Sono passati
ben 34 anni dal quel 13 maggio del 1978 quando con la Legge 180 furono chiusi i manicomi
venivano tolte le cancellate dei reparti psichiatrici, aperti i cancelli esterni…
E’ stata una grande conquista ma, ahimè, non ha previsto strutture alternative atte
a tutelare la salute mentale. Una legge che va migliorata anzi modernizzata. Forse,
la politica non vuol sentire ma in questi 34 anni sono state "scaraventate" centinaia
di migliaia di famiglie nella disperazione e nell’angoscia a vivere giorno e notte
direttamente la presenza in esse di un malato di mente. Finché le istituzioni non
offriranno e garantiranno strutture atte alla diagnosi, alle cure, agli inserimenti
sociali di questi deçapareçidos della nostra civiltà, fin quando non verranno riconosciuti
di fatto i diritti e le tutele loro spettanti, la nostra associazione sarà in trincea
per far valere a voce alta e forte queste motivazioni e necessità.
D. - Lei
con la sua associazione ha fatto una petizione al parlamento italiano per la riforma
della Legge 180 per nuove regole che aiutassero maggiormente i malati mentali e le
loro famiglie senza però ricevere risposta. Recentemente ha inviato anche una petizione
al parlamento europeo. Che cosa le hanno assicurato?
R. - La petizione è stata
inoltrata al parlamento europeo e il parlamento europeo ha demandato l’attribuzione
di risposta di esame, di indagine, alla commissione per le petizioni della comunità
europea la quale mi dovrebbe dare in un momento molto vicino il responso di quanto
hanno deciso. Con questa petizione, ho richiesto al parlamento europeo una normativa
uguale, con la stessa valenza, in tutti gli Stati della Unione europea.
D.
– La decisione del governo italiano di chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari
entro il 2013: è una buona notizia dottor Previte?
R. - Come dice lei, il parlamento
italiano sta esaminando la possibilità che gli ospedali psichiatrici giudiziari siano
definitivamente chiusi. Speriamo che quanto dicono sia mantenuto.
D. - E che
si trovino altri modi per curare queste persone…
R. – Certamente. Come aveva
detto il commissario europeo per i diritti umani, queste persone devono essere curate
perché non sono soltanto rei di un delitto, di un reato, ma sono anche persone umane
che devono essere curate. (bf)