Usa: censurata una lettera dell’Ordinario militare su aborto e libertà di coscienza
“Una violazione del diritto alla libertà di parola e di religione sancito dal Primo
Emendamento”: con queste parole l’ordinario militare degli Stati Uniti, mons. Timothy
Broglio, ha commentato il divieto fatto dall’Ufficio di coordinamento dei cappellani
delle Forze Armate americane, di leggere un suo messaggio pastorale sul tema dell’aborto
e della libertà di coscienza. La lettera, inviata il 26 gennaio scorso a tutti i cappellani
cattolici, riguarda la controversa decisione dell’Amministrazione Obama di obbligare
tutte le strutture ospedaliere americane, comprese quelle cattoliche, a fornire contraccettivi
e prodotti abortivi nei propri programmi sanitari. Un provvedimento – come è noto
- al centro di un vivace dibattito in queste settimane con l’episcopato che lo considera
fondamentalmente lesivo della libertà di coscienza. La missiva fa appunto una serie
di considerazioni critiche, richiamando la necessità di salvaguardare i valori fondamentali
della tutela della vita e della libertà di coscienza. Il fatto di averne vietato la
lettura nelle caserme, dichiara mons. Broglio in una nota fatta pervenire all’agenzia
Cns, è “una violazione del diritto alla libertà di parola e al libero esercizio della
religione, così come dei diritti di tutti i cappellani militari e dei loro fedeli”.
Nella nota il presule precisa anche di avere avuto un incontro con il Segretario generale
dell’Esercito John McHugh che ha convenuto che il divieto è stato “un errore”. Mons.
Broglio ha da parte sua accettato la proposta di eliminare dalla lettera la frase
“Non possiamo rispettare e non rispetteremo questa legge ingiusta”, in quanto potrebbe
suscitare malintesi ed essere interpretata come un’istigazione alla disobbedienza
civile. (A cura di Lisa Zengarini)