Terra Santa: concluso a Gerusalemme il Congresso dei commissari francescani
Operare come dei «ponti» che costruiscono relazioni efficaci tra le Chiese locali,
i vescovi e la Chiesa madre di Gerusalemme, presentando le necessità delle comunità
cristiane di Terra Santa e sollecitando tutti a sostenerle e a dare speranza al loro
futuro: è l’invito rivolto da padre José Rodríguez Carballo, ministro generale dell’Ordine
francescano dei frati minori, nell’intervento conclusivo del terzo Congresso internazionale
dei commissari di Terra Santa, svoltosi dal 30 gennaio al 4 febbraio al convento di
San Salvatore a Gerusalemme. Il ministro generale – riferisce L’Osservatore Romano
- ha sollecitato i commissari a coltivare rapporti significativi con la Custodia,
attraverso visite periodiche e collaborando con le sue istituzioni per far fiorire
vocazioni per la Terra Santa, e a curare le relazioni con il ministro provinciale
e con i confratelli della Provincia, coinvolgendoli nel servizio alla Custodia e nell’attività
dei commissariati. «E in ogni caso - ha sottolineato - emerga sempre lo stile francescano,
che deve permeare le relazioni, la comunicazione, la gestione economica, la promozione
delle vocazioni». Padre Rodríguez Carballo ha indirizzato ai commissari alcune esortazioni
che - si legge nella sintesi della giornata pubblicata sul sito Custodia Terrae Sanctae
- «debbono porsi come una sorta di decalogo programmatico nello svolgimento della
loro delicata e preziosa missione». In particolare, e prima di ogni altra cosa, il
ministro ha sollecitato i commissari ad amare Gesù e la Parola di Dio e ad assumere
il Vangelo come regola e vita, trovando così la via e il significato autentico dell’amore
per la Terra Santa, che si offre ai credenti come il “quinto Vangelo”. Compito dei
commissari è di sostenere la Custodia e di far conoscere ovunque l’opera dei francescani
in Medio Oriente a favore dei luoghi santi, delle “pietre vive” della Chiesa madre
di Gerusalemme e dei pellegrini, dell’apertura ecumenica e interreligiosa, dello sviluppo
culturale, scientifico ed educativo della regione. Per questo i commissari dovranno
curare particolarmente l’organizzazione e l’animazione dei pellegrinaggi, il cui scopo
principale è l’incontro con Cristo nella sua terra e la lettura delle sacre Scritture
in situ, diventando così occasione di nuova evangelizzazione, di riscoperta della
fede e di incontro con la diversità. È quindi necessario che i commissari aggiornino
adeguatamente la loro preparazione in campo biblico, archeologico e teologico, facendo
sì che il pellegrinaggio diventi un’esperienza di fede, di scienza e di cultura. (R.P.)