Il cardinale George dal Papa: la Chiesa Usa a difesa di matrimonio, libertà di
coscienza e migranti
Prosegue, in Vaticano, la visita “ad Limina” dei vescovi degli Stati Uniti d’America.
Stamani, un nutrito gruppo di presuli è stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI.
A guidarlo, il cardinale arcivescovo di Chicago, Francis E. George, che in
questa intervista di Alessandro Gisotti si sofferma sull’importante incontro
e sulle sfide attuali per la Chiesa degli Stati Uniti:
R. – We talked
about immigration… Abbiamo parlato di immigrazione, della vita politica della nostra
area, dove molti dei politici sono cattolici, ma questo non significa che siano favorevoli
alla Chiesa. Abbiamo parlato della presenza ispanica e il modo in cui sta trasformando
la Chiesa. Abbiamo parlato delle scuole, associate alle nostre parrocchie e di come,
almeno a Chicago, stiano aumentando ed aiutando a preservare e trasmettere la fede.
Abbiamo anche parlato della nuova evangelizzazione e di come stiamo cercando di incoraggiarla.
Ci siamo poi soffermati sul matrimonio, delle sue difficoltà, di cui abbiamo discusso
per diversi anni ed anche degli strumenti che stiamo utilizzando per rafforzare il
matrimonio e per difenderlo in ambito legale.
D. – Poche settimane fa il Papa
ha sottolineato il rischio della secolarizzazione nella società americana. Ieri, abbiamo
avuto la legalizzazione delle unioni gay nello Stato di Washington e c'è poi la violazione
della libertà di coscienza da parte dell'Amministrazione Obama...
R. – Washington
State is very secolarized… Lo Stato di Washington è una parte del Paese molto secolarizzata
insieme all’Oregon, quindi in qualche modo rientra nella loro cultura questo modo
di muoversi per quanto riguarda il matrimonio. Il problema a livello federale è che
la presente Amministrazione sta violando i diritti di coscienza in modo tale che se
non ti conformi a quello che la legge dice non ci saranno eccezioni. Prima di questo,
per preservare la libertà religiosa, c’erano eccezioni in ambito religioso ed eccezioni
di coscienza sull’aborto, sulla omosessualità, su tutti i problemi morali. Ma la presente
Amministrazione ha rimosso queste eccezioni. Quindi, la Chiesa sta chiedendo alla
gente di pregare, che è la cosa più importante, di convertirsi e fare quello che può,
con i legislatori o con le Corti, così che queste regolamentazioni non siano rese
effettive. D. – L’immigrazione è un’altra importante questione oggi negli Stati
Uniti. C’è molto lavoro da fare da parte della Chiesa cattolica su questo fronte...
R.
– Well, it is and there’s no political will... Sì e non c’è una volontà politica
per fare dei cambiamenti. Negli Stati Uniti se sei fuorilegge, come chi è immigrato
senza documenti, non hai nessun diritto, nemmeno i diritti umani. Noi diciamo che
i diritti umani sono sempre gli stessi, qualsiasi cosa dica la legge civile e la Chiesa
tenta di convincere la società che ognuno possiede dei diritti in quanto essere umano,
a prescindere da quello che sostiene la legge. Noi stiamo anche facendo pressione
il più possibile sul Congresso americano perché cerchi di varare una riforma dell’immigrazione.
Senza successo finora, ma vedremo. (ap)