Partiti divisi in Grecia sulle nuove misure di austerità per evitare la bancarotta
Giornata decisiva per le sorti della Grecia. Nelle prossime ore il governo dovrà decidere
sul nuovo piano di austerità chiesto dagli investitori stranieri e dall’Europa per
evitare il fallimento. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Nuovi sacrifici
in vista per i cittadini greci. L’esecutivo di Atene punta all’ennesimo piano di austerità
per ottenere lo sblocco della seconda tranche di aiuti da 130 miliardi. La cosiddetta
troika – Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Unione Europea -
ha presentato le sue richieste: nuovi tagli a stipendi e pensioni, chiusura degli
enti statali inutili e licenziamento di altri 15 mila dipendenti pubblici. Tutto è
contenuto in un documento che ora è al vaglio dei principali partiti che sorreggono
il governo guidato da Papademos. A partire da ieri sera si susseguono gli incontri
e pare che ci siano molte divisioni. In caso di accordo, venerdì ci sarà la presentazione
del pacchetto in Parlamento e poi il voto entro domenica. Nel Paese, fresco di uno
sciopero generale che ha paralizzato tutte le attività produttive, c’è chi vorrebbe
il ritorno alla dracma. Tuttavia, Bruxelles, attraverso il presidente della Commissione
Ue, Barroso, difende la permanenza della Grecia nell’Eurozona. Sulla stessa linea
c’è anche la Germania, sebbene Berlino sia contraria ad aumentare gli aiuti a favore
di Atene. L’Italia, dal canto suo, è pronta a ribadire la tenuta della moneta unica
al cospetto degli Stati Uniti. Domani, infatti, il premier Monti sarà alla Casa Bianca
per incontrare il presidente Obama e il tema della ripresa economica è in cima all’agenda.
Di questo oggi ha parlato anche il cardiale Bagnasco. Rispondendo ad una domanda sul
posto fisso il presidente della Conferenza Episcopale italiana ha detto: “speriamo
che i giovani lo trovino”. Servono “professionalità e competenza” e “se le opportunità
arrivano dall’estero, che si prendano perché – ha concluso – siamo cittadini del mondo”.