2012-02-08 14:08:12

Messico: tregua e cambio di mentalità per la visita del Papa


La richiesta di una tregua fatta dall'arcivescovo di Leon ai gruppi dei narcotrafficanti è stata accolta. Un gruppo, che si presume appartenga alla criminalità organizzata, ha lasciato bene in vista 11 coperte in sette comuni di Guanajuato, per far capire che ha accettato la richiesta dell'arcivescovo di Leon, mons. Jose Guadalupe Martin Rabago, fatta il 22 gennaio. L’arcivescovo aveva chiamato i criminali a mettere al bando la violenza durante la visita di Papa Benedetto XVI in Messico, dal 23 al 26 marzo. Tuttavia, secondo la stampa locale che riferisce fonti della Procura di Stato, il gruppo criminale avrebbe condizionato la tregua all’accoglimento della richiesta di impedire l'operato di un gruppo rivale di narcotrafficanti del cartello nel Guanajuato. Il 22 gennaio mons. Martin Rabago aveva fatto questa richiesta ai membri della criminalità organizzata: "Dovete collaborare tenendo conto che tante persone vengono per un atto cui si deve il massimo rispetto. Non dovete trarne vantaggio facendo qualcosa che porterebbe ad una esperienza di dolore e di morte". Non è la prima volta che la Chiesa cattolica messicana chiede una tregua ai narcos. Nel dicembre 2010 il cardinale Juan Sandoval Iniguez lo aveva già fatto due volte. Lo scorso agosto, la Conferenza episcopale messicana ha chiesto di consentire, in modo pacifico, il pellegrinaggio delle reliquie di Giovanni Paolo II nel Paese. Il 28 gennaio, il nunzio apostolico in Messico, l'arcivescovo Mons. Christophe Pierre, ha dichiarato che la Chiesa non ha chiesto una tregua, ma "chiediamo un cambiamento di mentalità". Lo stesso appello era stato fatto dal Segretario generale della Conferenza episcopale messicana, mons. Victor Rene Rodriguez Gómez, vescovo ausiliare di Texcoco. (R.P.)







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