2012-02-07 14:18:48

L'Onu raccomanda prudenza ai somali che vogliono tornare a casa con le prime piogge


Prudenza in viaggio, perché la situazione nel Paese non è ancora considerata abbastanza sicura da consentire un rimpatrio organizzato e la raccomandazione che ogni ritorno in Somalia deve essere bene informato e, soprattutto, su base volontaria. Così l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) si rivolge ai circa settemila somali che, viste le prime piogge stagionali, vogliono fare ritorno anche temporaneamente nel proprio Paese d’origine per effettuare i raccolti. A causa della siccità e della tremenda carestia che nei mesi scorsi avevano colpito il Corno d’Africa, infatti, molti somali si erano rifugiati in Etiopia o in Kenya in campi allestiti appositamente e nei quali ora lasciano soprattutto le donne e i bambini. Secondo le stime dell’agenzia Onu, nell’ultimo mese si sono ripopolate soprattutto le regioni somale di Bay Bakool, Gedo e Banadir, molto provate dalla carestia, mentre fra dicembre e gennaio il flusso al contrario, dalla Somalia verso i campi è stato di circa 49mila persone, la maggior parte delle quali fuggite per motivi legati alle mutate condizioni di sicurezza a causa dell’insistenza di conflitti armati. Della scorsa settimana, infine, è l’allarme lanciato sempre dall’Acnur su una sospetta epidemia di poliomielite nel campo di Bur Amino e nelle aree circostanti, poi risultata negativa; nei prossimi giorni, comunque, è in programma la campagna di vaccinazione di routine, organizzata in collaborazione con l’Oms e Medici Senza Frontiere. (R.B.)







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