2012-02-07 14:05:06

Il vicepremier irlandese Gilmore: i rapporti con la Santa Sede restano "molto forti"


Il ruolo della Repubblica d’Irlanda – che per il 2012 avrà la leadership dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea – e i rapporti diplomatici di Dublino con la Santa Sede, dopo la chiusura nei mesi scorsi della sede dell’ambasciata irlandese presso il Vaticano. Sono i temi che il vicepremier irlandese, Eamon Gilmor, presidente di turno dell’Osce, affronta in questa intervista esclusiva alla Radio Vaticana, realizzata da Enzo Farinella:RealAudioMP3

R. – Well, our first priority is to use...
La nostra priorità è quella di utilizzare la presidenza per contribuire in maniera tangibile alla promozione della pace e della sicurezza europea e lo faremo condividendo la nostra esperienza di più di un decennio di pace duratura nel Nord Irlanda. La nostra seconda priorità è quella di promuovere la libertà in Internet nel 2012. Siamo molto preoccupati che diritti fondamentali come la libertà d’espressione e la libertà dei mezzi di comunicazione continui a essere minacciata in varie zone dell’Osce. Terzo, vogliamo dare priorità al buon governo, e in quel contesto evidenzieremo il lavoro del Criminal Assets Bureau (Commissione interna che collega polizia, fisco e dogana) che abbiamo in Irlanda e che si occupa di questioni come quelle del riciclaggio di denaro, delle strategie antiterrorismo e così via.

D. – In varie parti del mondo – come Nigeria, Egitto e altri Paesi – le minoranze cristiane sono perseguitate. Cosa può fare l’Osce per raggiungere o consolidare la libertà religiosa nel mondo?

R. – La promozione e la difesa della libertà religiosa è davvero una priorità per l’Osce ed è una precisa priorità dell’Irlanda, in quanto presidente dell’Osce. Proporremo di affrontare la questione della libertà di religione e di credo, che rientra nella dimensione umana, tra gli eventi trattati dall’Osce nel 2012. Intendiamo esaminare strategie di governo per proteggere e promuovere il diritto fondamentale della libertà di credo religioso. Appoggeremo anche il continuo lavoro nel prevenire e rispondere all’intolleranza e alla discriminazione a sfondo religioso. Per questa ragione, ho nominato tre rappresentanti personali per trattare la questione della libertà religiosa e affrontare la discriminazione su base religiosa. Una dei rappresentanti personali è il giudice Catherine McGuinness, benemerito membro della Corte suprema irlandese, che ha alle spalle una grande carriera nella lotta alla discriminazione e avrà la precisa responsabilità di occuparsi dell’intolleranza e della discriminazione contro i cristiani.

D. – Come lei sa, ci sono stati ampi dibattiti riguardo alla chiusura dell’ambasciata irlandese della Santa Sede. Cosa ci può dire al riguardo? Possiamo sperare presto in una nuova apertura?

R. – Well as you know Ireland...
Come lei sa, l’Irlanda sta attraversando un periodo economico molto difficile al momento e la conseguenza di tutto questo è la riduzione della quantità di denaro utilizzabile da tutti i dipartimenti del governo, inclusi gli Affari esteri, e anche una significativa riduzione nel numero dello staff a nostra disposizione. Abbiamo un gruppo diplomatico davvero molto esiguo, distribuito in tutto il mondo. Abbiamo condotto un esame sulle nostre missioni diplomatiche e sulle nostre missioni all’estero e abbiamo deciso, purtroppo, in quel frangente di doverne chiudere tre. Una di queste è l’ambasciata della Santa Sede. Voglio evidenziare naturalmente che le nostre relazioni diplomatiche con la Santa Sede rimangono molto forti. Abbiamo nominato il segretario generale del nostro dipartimento, il più alto in grado, come ambasciatore irlandese della Santa Sede e ricoprirà questa sua funzione da Dublino. Spero che, nel corso del tempo, nel momento in cui la nostra situazione finanziaria ed economica migliorerà, si possa rivisitare l’intera questione sull’ubicazione delle nostre missioni, inclusa quella della Santa Sede.(ap)







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