Maltempo, l'Europa nella morsa del gelo. In Italia è emergenza per i senza fissa-dimora:
due morti ad Ostia
Il freddo attanaglia l’Europa. Sono 122 le vittime dell’ondata di gelo che ha colpito
l’Ucraina, 53 in Polonia, 70mila persone sono isolate in Serbia. Anche l’Italia è
ancora nella morsa del maltempo. L’Abruzzo ha dichiarato lo stato d’emergenza. Due
senza fissa dimora trovati senza vita ad Ostia. Benedetta Capelli:
Ha ripreso a
nevicare al nord dove si registrano temperature fino a meno 21 gradi, mentre al centro
ora è il gelo a creare disagi, in particolare sulla viabilità. Chiuse le autostrade
abruzzesi e chiuso fino a domattina l'aeroporto di Rimini, mentre alcuni voli sono
stati cancellati a Fiumicino. Nelle Marche sono isolate numerose frazioni, nel porto
di Ancona ci sono ancora dei passeggeri bloccati nei traghetti; nel centro-sud oltre
84mila famiglie non hanno l’elettricità. In campo l’esercito con 400 uomini e 70 mezzi
dislocati in diverse regioni. Nelle ultime ore è aumentato il numero delle vittime
per il freddo: tre anziani sono morti nel teramano, in provincia di Chieti e di Macerata.
Ma è Ostia a vantare un triste primato con due senza fissa dimora trovati senza vita.
Ieri la morte di una donna ucraina che don Franco De Donno, responsabile della
Caritas di Ostia, conosceva bene:
R. – In questa settimana la nostra comunità
parrocchiale durante la notte lascerà i cancelli aperti, perché le salette del catechismo
possano essere occupate da persone per trovare riparo da questo freddo. Abbiamo deciso
di venire in supporto alle iniziative che già ci sono sul territorio come l’accoglienza
notturna da parte della Caritas, o da parte della Comunità di Sant’Egidio e anche
di tanti giovani volontari che di notte girano per le pinete e le vie di Ostia.
D.
– Voi sapete quante persone in difficoltà si trovano ad Ostia? Lei tra l'altro conosceva
la donna che ha perso la vita...
R. – Sì. Nei nostri giri del lunedì, che facciamo
con i ragazzi, ci dividiamo per varie direzioni di Ostia ed una delle direzioni era
quella in cui incontravamo questa donna, insieme al marito, che è morto il 9 gennaio
non per freddo ma per motivi di salute. Anche Tatiana aveva seri problemi di salute
per via dell’alcolismo ed il freddo ha accelerato determinati percorsi. Queste sono
persone già debilitate per via soprattutto dell’alcol, di cirrosi epatiche e così
via. Noi incontravamo Tatiana e suo marito su una piazzetta, perché uscivano dalla
piccola baracca dove si trovavano; ma di notte, loro stessi, non ci hanno mai permesso
di andare dove stavano. La Comunità di Sant’Egidio era presente nel momento in cui
Tatiana si è trovata in questa situazione, perché sta organizzando il funerale del
marito. Non è facile infatti dare una sepoltura dignitosa a queste persone, a cui
non viene riconosciuta neanche la dignità dopo la morte. E allora, probabilmente,
sabato mattina faremo il funerale di Riccardo e poi cercheremo di seguire anche Tatiana,
perché possa avere anche lei un funerale degno di una persona. Quindi, la Comunità
di Sant’Egidio si trovava lì, perché stava riferendo a Tatiana tutto l’iter del funerale
del marito. Hanno chiamato l’ambulanza che chiaramente non è voluta venire per via
della neve. Hanno detto: “portatecela voi”. Allora la Comunità ha chiamato i carabinieri
e con i carabinieri l’ambulanza è partita subito, ma quaranta minuti dopo che Tatiana
si era sentita male. Se fosse venuta subito, probabilmente qualcosa in più si poteva
fare.
D. – Che reazione ha avuto la sua comunità di fronte alla morte di questa
donna e soprattutto pensando che siamo nel 2012 e accade ancora una cosa di questo
tipo...
R. – La reazione della comunità è quella della Caritas: non è una reazione
semplicemente emotiva, perché la comunità è impegnata 365 giorni all’anno in questo
discorso. Più che altro è una sensazione di sconfitta, una sensazione di dire che
“ce la stiamo mettendo tutta, però purtroppo accade”. Stiamo cercando di impegnarci
con tutte le forze non solo della comunità parrocchiale, ma di tutto il territorio
di Ostia, che sul campo della solidarietà è un territorio molto fecondo e fertile.
Noi però avremmo voluto celebrare ad Ostia il 15 marzo una festa per non aver avuto
nessun morto di freddo. Ce l’abbiamo messa tutta e continueremo ancora a mettercela
tutta, perché non accada un’altra situazione del genere.(ap)
Su questa “emergenza
nell’emergenza”, Fabio Colagrande ha intervistato Roberta Molina, responsabile
area ascolto e accoglienza, della Caritas diocesana di Roma:
R. – Sono giorni
che stiamo lavorando per questo piano di intervento sulla strada perché naturalmente
da quando il freddo si è intensificato, tutte le sere sono uscite più pattuglie di
volontari, di operatori specializzati che per la strada hanno tentato di contattare
chiunque stesse in una situazione di emergenza.
D. - Cosa può fare un cittadino
che vuole segnalare uno di questi casi, a chi si deve rivolgere?
R. – Allo
06.4457235. E’ il numero dell’ostello di via Marsala ed è da lì che partono alcune
pattuglie che poi vanno su tutta la città. (bf)