2012-02-05 14:00:49

Maltempo, l'Europa nella morsa del gelo. In Italia è emergenza per i senza fissa-dimora: due morti ad Ostia


Il freddo attanaglia l’Europa. Sono 122 le vittime dell’ondata di gelo che ha colpito l’Ucraina, 53 in Polonia, 70mila persone sono isolate in Serbia. Anche l’Italia è ancora nella morsa del maltempo. L’Abruzzo ha dichiarato lo stato d’emergenza. Due senza fissa dimora trovati senza vita ad Ostia. Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Ha ripreso a nevicare al nord dove si registrano temperature fino a meno 21 gradi, mentre al centro ora è il gelo a creare disagi, in particolare sulla viabilità. Chiuse le autostrade abruzzesi e chiuso fino a domattina l'aeroporto di Rimini, mentre alcuni voli sono stati cancellati a Fiumicino. Nelle Marche sono isolate numerose frazioni, nel porto di Ancona ci sono ancora dei passeggeri bloccati nei traghetti; nel centro-sud oltre 84mila famiglie non hanno l’elettricità. In campo l’esercito con 400 uomini e 70 mezzi dislocati in diverse regioni. Nelle ultime ore è aumentato il numero delle vittime per il freddo: tre anziani sono morti nel teramano, in provincia di Chieti e di Macerata. Ma è Ostia a vantare un triste primato con due senza fissa dimora trovati senza vita. Ieri la morte di una donna ucraina che don Franco De Donno, responsabile della Caritas di Ostia, conosceva bene:

R. – In questa settimana la nostra comunità parrocchiale durante la notte lascerà i cancelli aperti, perché le salette del catechismo possano essere occupate da persone per trovare riparo da questo freddo. Abbiamo deciso di venire in supporto alle iniziative che già ci sono sul territorio come l’accoglienza notturna da parte della Caritas, o da parte della Comunità di Sant’Egidio e anche di tanti giovani volontari che di notte girano per le pinete e le vie di Ostia.

D. – Voi sapete quante persone in difficoltà si trovano ad Ostia? Lei tra l'altro conosceva la donna che ha perso la vita...

R. – Sì. Nei nostri giri del lunedì, che facciamo con i ragazzi, ci dividiamo per varie direzioni di Ostia ed una delle direzioni era quella in cui incontravamo questa donna, insieme al marito, che è morto il 9 gennaio non per freddo ma per motivi di salute. Anche Tatiana aveva seri problemi di salute per via dell’alcolismo ed il freddo ha accelerato determinati percorsi. Queste sono persone già debilitate per via soprattutto dell’alcol, di cirrosi epatiche e così via. Noi incontravamo Tatiana e suo marito su una piazzetta, perché uscivano dalla piccola baracca dove si trovavano; ma di notte, loro stessi, non ci hanno mai permesso di andare dove stavano. La Comunità di Sant’Egidio era presente nel momento in cui Tatiana si è trovata in questa situazione, perché sta organizzando il funerale del marito. Non è facile infatti dare una sepoltura dignitosa a queste persone, a cui non viene riconosciuta neanche la dignità dopo la morte. E allora, probabilmente, sabato mattina faremo il funerale di Riccardo e poi cercheremo di seguire anche Tatiana, perché possa avere anche lei un funerale degno di una persona. Quindi, la Comunità di Sant’Egidio si trovava lì, perché stava riferendo a Tatiana tutto l’iter del funerale del marito. Hanno chiamato l’ambulanza che chiaramente non è voluta venire per via della neve. Hanno detto: “portatecela voi”. Allora la Comunità ha chiamato i carabinieri e con i carabinieri l’ambulanza è partita subito, ma quaranta minuti dopo che Tatiana si era sentita male. Se fosse venuta subito, probabilmente qualcosa in più si poteva fare.

D. – Che reazione ha avuto la sua comunità di fronte alla morte di questa donna e soprattutto pensando che siamo nel 2012 e accade ancora una cosa di questo tipo...

R. – La reazione della comunità è quella della Caritas: non è una reazione semplicemente emotiva, perché la comunità è impegnata 365 giorni all’anno in questo discorso. Più che altro è una sensazione di sconfitta, una sensazione di dire che “ce la stiamo mettendo tutta, però purtroppo accade”. Stiamo cercando di impegnarci con tutte le forze non solo della comunità parrocchiale, ma di tutto il territorio di Ostia, che sul campo della solidarietà è un territorio molto fecondo e fertile. Noi però avremmo voluto celebrare ad Ostia il 15 marzo una festa per non aver avuto nessun morto di freddo. Ce l’abbiamo messa tutta e continueremo ancora a mettercela tutta, perché non accada un’altra situazione del genere.(ap)

Su questa “emergenza nell’emergenza”, Fabio Colagrande ha intervistato Roberta Molina, responsabile area ascolto e accoglienza, della Caritas diocesana di Roma:

R. – Sono giorni che stiamo lavorando per questo piano di intervento sulla strada perché naturalmente da quando il freddo si è intensificato, tutte le sere sono uscite più pattuglie di volontari, di operatori specializzati che per la strada hanno tentato di contattare chiunque stesse in una situazione di emergenza.

D. - Cosa può fare un cittadino che vuole segnalare uno di questi casi, a chi si deve rivolgere?

R. – Allo 06.4457235. E’ il numero dell’ostello di via Marsala ed è da lì che partono alcune pattuglie che poi vanno su tutta la città. (bf)







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