Africa occidentale: risoluzioni finali dell’Assemblea della Recowa-Cerao
Otto risoluzioni e dieci raccomandazioni: con questi numeri si è chiusa, il 29 gennaio,
la prima Assemblea costitutiva dei vescovi della Recowa-Cerao (Conferenza episcopale
regionale dell’Africa Occidentale). La Plenaria, tenutasi a Yamoussoukro, in Costa
d’Avorio, è stata incentrata sul tema “La Chiesa, Famiglia di Dio, nell’Africa dell’Ovest
al servizio della Riconciliazione, della Giustizia e della Pace”. Al termine dei lavori,
i presuli hanno pubblicato sia un Messaggio - in cui si esortano i fedeli, i governi
e le diocesi locali a promuovere la riconciliazione, la giustizia e la pace in Africa,
guardando alla Chiesa come famiglia di Dio – sia un elenco dettagliato di risoluzioni
e raccomandazioni. In esse, i presuli partono dalla necessità di una “conversione
personale e culturale di vescovi, sacerdoti, consacrati e laici”, per ottenere la
riconciliazione e la pace. “Tale conversione – si legge nelle risoluzioni – passa
attraverso una lotta risoluta contro l’etnocentrismo, il regionalismo e tutte le altre
strutture di peccato che minacciano pericolosamente la preziosa preparazione evangelica
a diventare famiglia di Dio che l’Africa ha”. In quest’ottica, la Recowa-Cerao si
impegna a dare “testimonianza di vita” nell’impegno per la riconciliazione, “animata
dalla forza della verità del Risorto, per essere la voce dei senza voce”. Allo stesso
tempo, l’organismo episcopale offre la propria cooperazione ai governi in favore “della
giustizia e della pace”, chiedendo al contempo ai fedeli impegnati in politica di
vigilare affinché “la Comunità internazionale lavori ad una governance mondiale fortemente
etica e non permetta che gli interventi umanitari si trasformino in guerre di colonizzazione
delle nazioni africane, ricche di risorse materiali, ma deboli politicamente”. E per
questo, la Recowa-Cerao ha stabilito di creare “una struttura o un comitato regionale
di riconciliazione in caso di conflitto, capace di dislocarsi là dove la regione occidentale
dell’Africa necessiti di una mediazione”. Tra le altre risoluzioni c’è il richiamo
a “leggere, approfondire e divulgare l’Esortazione apostolica post-sinodale Africae
Munus”, siglata da Benedetto XVI nel novembre 2011 e contenente le riflessioni emerse
dal secondo Sinodo speciale per l’Africa del 2009; non manca poi la decisione di indire,
in tempo di Avvento e di Quaresima, un momento di preghiera in tutte le diocesi “per
la purificazione della memoria e a favore della riconciliazione, la giustizia e la
pace”. L’ultima risoluzione, invece, è dedicata “all’attenzione per la pastorale della
famiglia e specialmente per le donne che sono le colonne portanti dei nuclei familiari,
garanti e portatrici di vita nella società”. Seguono, quindi le raccomandazioni approvate
dalla Recowa-Cerao, in cui si richiede “a tutte le strutture accademiche e di formazione
di lavorare per far conoscere e far vivere la teologia della Chiesa Famiglia di Dio”,
così come “per promuovere la trasparenza dello spirito missionario autentico”. Allo
stesso tempo, il documento finale della Plenaria ribadisce l’importanza “dell’insegnamento
della dottrina sociale della Chiesa nei seminari, nella preparazione ai sacramenti
e nei programmi di formazione permanente”. Infine, le ultime due raccomandazioni riguardano
“l’attuazione di una politica comune della regione in caso di risoluzione di conflitti”
e il rispetto per l’ambiente: “La Recowa-Cerao – si legge – lancia un appello ad una
seria presa di coscienza della nostra responsabilità ecologica di fronte alle generazioni
future ed al nostro forte impegno a fare il possibile per preservare l’ambiente da
ogni genere di inquinamento”. (A cura di Isabella Piro)