2012-02-02 12:23:13

Somalia. Mons. Bertin: la comunità internazionale intervenga per ripristinare un “governo operativo”


La comunità internazionale deve contribuire a ripristinare al più presto un “governo operativo” in Somalia che dopo 21 anni di anarchia è oggi “uno Stato fallito, un buco nero”. È il nuovo appello lanciato, in un’intervista all’agenza Cns, da mons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico a Mogadiscio, in visita nei giorni scorsi a New York su invito della Caritas Internationalis per incontrare esponenti dell’Onu. Secondo il vescovo cappuccino italiano, in carica come amministratore apostolico della capitale somala dal 1989, dopo l’assassinio del vescovo Pietro Salvatore Colombo, è necessario incoraggiare i leader del mondo a cercare attentamente una leadership somala responsabile in grado di governare il Paese. Una leadership capace di “rappresentare veramente il popolo somalo” diventato ostaggio dei signori della guerra e che risponda alla comunità internazionale del suo operato. Mons. Bertin ha osservato che questo aiuterà anche a risolvere l’emergenza pirateria al largo delle coste somale, un problema che non può essere affrontato solo con operazioni militari di polizia marittima, ma richiede anche un approccio politico e umano: “La soluzione non è semplicemente sul mare, ma viene dalla terra”. Nell’intervista il presule ha anche parlato del ruolo svolto dalla Chiesa a sostegno della martoriata popolazione somala. Una solidarietà – ha ricordato – fatta non solo di aiuti materiali, ma anche di persone che hanno anche perso la vita in Somalia. In tutti questi anni di vuoto di potere, ha aggiunto, la Chiesa è sempre stata presente anche attraverso finanziamenti ad organizzazioni musulmane, ritenendo che fosse il modo migliore per aiutare il popolo somalo. La situazione nel Paese continua ad essere drammatica. Secondo l’ultimo rapporto della Caritas Somalia sarebbero un milione 356 mila gli sfollati interni, mentre a causa delle restrizioni all’accesso alle agenzie umanitarie è forte la preoccupazione che alcune aree del Paese possano trovarsi di nuovo in condizioni di carestia, nonostante una buona stagione delle piogge. (L.Z.)








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