Brasile: per i vescovi “ogni forma di schiavitù è un affronto alla dignità umana”
“Ogni forma di schiavitù è un affronto alla dignità dei figli e delle figlie di Dio
e un peccato sociale che grida al Cielo”. È quanto affermano i vescovi brasiliani
nel messaggio per la Giornata nazionale della Lotta contro il lavoro forzato celebrata
sabato. Quella del lavoro forzato – denuncia la nota - è una “realtà deplorevole”
purtroppo ancora molto diffusa in diversi settori dell’economia brasiliana e che coinvolge
“uomini, donne, giovani, bambini e immigrati da diversi Paesi latino-americani accomunati
dalla povertà”. Questo nonostante gli sforzi compiuti dalla Chiesa, dalle istituzioni
e dalla società civile per contrastare il fenomeno. La Chiesa brasiliana in particolare
- ricorda il messaggio - denuncia da decenni questo crimine attraverso la Commissione
per la pastorale della Terra (Cpt) e più di recente attraverso la Rete pastorale contro
la schiavitù. Secondo i dati del Ministero del Lavoro brasiliano nel 2011 sono state
liberate 2.203 persone, e molti altri aspettano la liberazione che sarà possibile,
sottolineano i presuli, “solo se saranno messe in campo le misure necessarie per porre
fine all’impunità di questa abominevole pratica”. Per questo essi rivolgono un appello
al Congresso di Brasilia affinché approvi al più presto la proposta di legge 438 del
2001 che prevede di destinare alla riforma agraria le terre in cui siano stati accertati
casi di schiavitù. Il messaggio conclude con un pensiero a tutti coloro che hanno
perso la vita per combattere il lavoro forzato e alle vittime a cui i vescovi brasiliani
ribadiscono tutta la loro solidarietà. (A cura di Lisa Zengarini)