Vertice di Bruxelles: l’Ue verso la stretta sui bilanci e il Fondo salva-Stati. Timori
per la Grecia
L’obiettivo di questo primo vertice di Bruxelles è ormai noto: discutere sulle scelte
che possano rendere più politica e non solo monetaria l’Unione Europea, in modo da
offrire un supporto di maggiore credibilità e una nuova governance come auspicato
dal premier italiano, Mario Monti, e dai suoi colleghi il cancelliere tedesco, Angela
Merkel, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Si parlerà del "fiscal compact",
ovvero la stretta sui bilanci a cui dovrebbero aderire tutti i Paesi membri ad eccezione
di Gran Bretagna e Polonia. Quindi, spazio al Fondo salva-Stati per il quale la Germania,
secondo varie fonti, sarebbe disponibile a superare i 500 miliardi di euro. Attenzione
anche a crescita e occupazione. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono l’Irlanda e
il Portogallo, ma la questione critica resta la Grecia, l’irrisolto nodo dell’accordo
con i creditori e il possibile commissariamento di Atene da parte di Berlino, anche
se il premier Papademos si è detto fiducioso forte del pieno sostegno del suo governo.
Parte bene Parigi, che contro la crisi mette in campo le sue migliori risorse, annunciate
ieri sera dal presidente francese Sarkozy: dall’aumento dell’Iva all’introduzione
della Tobin Tax, la creazione di una banca per l’industria, nonché un giro di vite
sul mercato del lavoro. Basso, però, l’entusiasmo dei mercati. Le borse europee aprono
tutte in calo, Milano perde lo 0,74 per cento, nonostante il risultato positivo dell’asta
dei Btp a 10 anni: il Tesoro ha infatti collocato due miliardi di titoli con rendimento
al 6 per cento. Lo spread tra titoli italiani e tedeschi resta invece oltre
quota 430 punti base.(A cura di Cecilia Seppia)