Somalia: 250 mila persone continuano a soffrire la fame
Dopo una pausa di diversi mesi, in Somalia sono scoppiati nuovamente scontri e faide
tra clan e, tra il 16 e il 19 gennaio, sono morte otto persone. Nel Paese oltre alla
mancanza di sicurezza si registra anche un aggravamento dell’inflazione. Il costo
del mais - riferisce l'agenzia Fides - è infatti aumentato del 15% nel corso degli
ultimi due mesi, e sono 250 mila le persone che soffrono ancora la fame. Da luglio
2011, grazie al supporto dell’associazione internazionale Sos Villaggi dei Bambini,
impegnata nell’accoglienza di minori orfani o temporaneamente allontanati dalle famiglie,
sono state salvate oltre 78 mila persone colpite dalla carestia, attraverso la fornitura
di servizi medici, cibo, acqua e altri generi di prima necessità. L’obiettivo è raggiungerne
100 mila nei prossimi mesi, soprattutto in seguito alla partenza forzata di 16 Ong
dal Paese. L’ospedale ‘Sos’ rimane chiuso e il ‘Centro Medico temporaneo Sos’ riceve
dai 400 ai 600 pazienti al giorno. Più di 7.300 sono gli sfollati interni curati ogni
mese nel campo rifugiati di Badbado a Mogadiscio. Grazie a programmi di alimentazione
terapeutica e di vaccinazione per curare diarrea, morbillo e malaria, attivati nei
Centri, sono stati salvati migliaia di bambini e di mamme. In Etiopia, a Gode, prosegue
la distribuzione di cibo e di prodotti di depurazione dell’acqua. A Marsabit, in Kenya,
ogni giorno 3 mila bambini vengono nutriti grazie al programma di alimentazione scolastica
‘Sos’. L’acqua potabile viene fornita regolarmente alle scuole e ai villaggi e quasi
2 mila famiglie usufruiscono di farmaci gratuiti e voucher per procurarsi cibo e viveri
nei negozi. (R.P.)