2012-01-30 08:15:43

Appello di leader religiosi sul programma nucleare in Sud Africa


Un appello a promuovere sempre di più uno sviluppo sostenibile è stato recentemente lanciato dai dirigenti del Southern African Faith Communities’ Environment Institute (Safcei), un’organizzazione a carattere interreligioso per la difesa dell’ambiente che riunisce i leader di comunità cristiane, indù e musulmane. Nel messaggio, in particolare, si fa riferimento ai rischi legati all’utilizzo dell’energia nucleare e ai costi elevati delle sue tecnologie. Questi fattori, secondo l’organizzazione, richiedono una riflessione da parte delle autorità governative. Il Sud Africa sta infatti perseguendo un piano di sviluppo energetico a lungo termine che prevede anche la costruzione di centrali elettriche con generatori che sfruttano l’energia atomica. La catastrofe della centrale di Fukushima, in Giappone, l’11 marzo 2011, è stata richiamata come esempio dai dirigenti del Safcei «per aumentare la consapevolezza sui rischi dell’energia nucleare». Essi hanno inoltre sottolineato che «le circostanze dell’incidente nucleare avvenuto a Fukushima è improbabile che possano ripetersi in Sud Africa», tuttavia, «fintanto che noi esseri umani riteniamo di essere immuni dai disastri naturali e dagli errori, è possibile che guasti imprevedibili possano verificarsi e i disastri possano accadere di nuovo». A conclusione dell’appello, firmato del religioso anglicano Geoff Davies in qualità di direttore esecutivo del Safcei, si sottolinea che «i rischi e i costi del nucleare ricadranno soprattutto sulle nuove generazioni». (T.C.)







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