2012-01-27 13:57:03

“La Chiesa contribuisce a un India migliore”: così i vescovi alla vigilia dell'Assemblea generale


“Di fronte a povertà, disoccupazione, corruzione, mancanza di istruzione, violenza, fondamentalismo religioso, la Chiesa cattolica intende essere una voce significativa e offrire il suo specifico contributo per la costruzione di una nazione che garantisca benessere, istruzione, armonia e giustizia per tutti”: con queste parole mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore, illustra all’agenzia Fides il tema della prossima Assemblea generale della Conferenza episcopale indiana, dal titolo “Il ruolo della Chiesa per un’India migliore”, che si terrà nella sua diocesi, a Bangalore (Stato di Karnataka), dall’1 all’8 febbraio prossimo. L’assemblea, che si tiene ogni due anni, riunirà oltre 160 vescovi cattolici dei tre riti esistenti nel Paese: latino, siro-malabarese, siro-malankarese. Parteciperanno ai lavori personalità come il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” e altri studiosi indiani. Mons. Moras spiega che “la Chiesa è pienamente indiana, ama il suo Paese ed è preoccupata. Per questo, come cristiani, continueremo a dare il nostro specifico contributo, di valori e di azione, alla società indiana, per affrontare le sfide del presente. La prima è la situazione demografica con il grave fenomeno degli aborti selettivi. Poi la crisi economica e le disuguaglianze che affliggono il Paese. Un terzo punto che sarà esaminato è l’istruzione, che in India raggiunge solo il 30% della popolazione. Vogliamo, poi, portare i valori e l’etica cristiana per contrastare la corruzione, emersa come una delle malattie del Paese. Si parlerà – prosegue il vescovo – anche dell’annoso problema del terrorismo e del fanatismo religioso, indù e islamico, che genera odio, intolleranza e violenza contro i cristiani. Per noi la sfida è costruire e dare efficacia alle Commissioni di dialogo e di pace, in tutte le realtà locali. Come cristiani siamo certi che il progetto dei radicali indù di espellerci dall’India, non potrà mai attuarsi”. Infine l’arcivescovo sottolinea: “due temi a cui, come vescovi, siamo molto attenti sono l’evangelizzazione e i giovani. Il Vangelo è la risposta alle sfide di oggi, e i giovani sono il futuro della nazione”. (R.P.)







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