“La Chiesa contribuisce a un India migliore”: così i vescovi alla vigilia dell'Assemblea
generale
“Di fronte a povertà, disoccupazione, corruzione, mancanza di istruzione, violenza,
fondamentalismo religioso, la Chiesa cattolica intende essere una voce significativa
e offrire il suo specifico contributo per la costruzione di una nazione che garantisca
benessere, istruzione, armonia e giustizia per tutti”: con queste parole mons. Bernard
Moras, arcivescovo di Bangalore, illustra all’agenzia Fides il tema della prossima
Assemblea generale della Conferenza episcopale indiana, dal titolo “Il ruolo della
Chiesa per un’India migliore”, che si terrà nella sua diocesi, a Bangalore (Stato
di Karnataka), dall’1 all’8 febbraio prossimo. L’assemblea, che si tiene ogni due
anni, riunirà oltre 160 vescovi cattolici dei tre riti esistenti nel Paese: latino,
siro-malabarese, siro-malankarese. Parteciperanno ai lavori personalità come il cardinale
Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” e altri studiosi
indiani. Mons. Moras spiega che “la Chiesa è pienamente indiana, ama il suo Paese
ed è preoccupata. Per questo, come cristiani, continueremo a dare il nostro specifico
contributo, di valori e di azione, alla società indiana, per affrontare le sfide del
presente. La prima è la situazione demografica con il grave fenomeno degli aborti
selettivi. Poi la crisi economica e le disuguaglianze che affliggono il Paese. Un
terzo punto che sarà esaminato è l’istruzione, che in India raggiunge solo il 30%
della popolazione. Vogliamo, poi, portare i valori e l’etica cristiana per contrastare
la corruzione, emersa come una delle malattie del Paese. Si parlerà – prosegue il
vescovo – anche dell’annoso problema del terrorismo e del fanatismo religioso, indù
e islamico, che genera odio, intolleranza e violenza contro i cristiani. Per noi la
sfida è costruire e dare efficacia alle Commissioni di dialogo e di pace, in tutte
le realtà locali. Come cristiani siamo certi che il progetto dei radicali indù di
espellerci dall’India, non potrà mai attuarsi”. Infine l’arcivescovo sottolinea: “due
temi a cui, come vescovi, siamo molto attenti sono l’evangelizzazione e i giovani.
Il Vangelo è la risposta alle sfide di oggi, e i giovani sono il futuro della nazione”.
(R.P.)